Giovanni Pettinato
Giovanni Pettinato se ne è andato ieri a 77 anni. Insieme al grande assiriologo, primo a decifrare la lingua di Ebla, se ne va forse irrimediabilmente la possibilità di dare una risposta alla domanda che su questo blog abbiamo spesso sollevato: "Che cosa è il frammento di Mogoro sui cui il professor Pettinato credette si vedere dei segni coneiformi?". L'ultima volta che ne abbiamo parlato è stata il 18 aprile di quest'anno, tirando in ballo l'operato del soprintendente Marco Minoja e la relazione che egli fece al Ministero dei beni culturali, raccontando, fra l'altro, due cose gravissime.La prima è che del frammento non si hanno tracce se non in una fotografia o, meglio nella fotocopia di una fotografia. La seconda è che alla Soprintendenza non è riuscito di mettersi in contatto con il prof. Pettinato per chiedergli conto del riconoscimento di "segni cuneiformi" fatto nel 1995. Non sapremo mai se l'assiriologo avrebbe confermato o smentito quel suo giudizio.
Il frammento di Mogoro
Una vicenda, questa, che al di là di ogni altra considerazione, dà il senso della strafottenza di quell'organo dello Stato e del disprezzo con cui vengono considerati i cittadini.Non tutto è forzatamente destinato a scomparire con il professor Pettinato: egli ha lasciato allievi che certamente sono in grado di mettere a frutto i suoi insegnamenti. Ma certo avrebbero bisogno di vedere quel coccio scomparso, o in carne e ossa o, almeno, attraverso una fotografia meglio definita dell'unica che circola e che per vie misteriose è arrivata fino a noi. Nella sua infelice risposta, frutto delle informazioni ricevute dalla Soprintendenza cagliaritana, il sottosegretario Giro promise ai due senatori, Sbarbati e Massidda, che lo interrogavano: "Sono in corso ricerche in proposito". Dal giorno sono trascorsi giusto quattro mesi.
Sarebbe considerato un pregiudizio supporre che dopo la scomparsa di Giovanni Pettinato la ricerca del frammento di Mogoro non avrà alcuna accelerazione?