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Giovanni XXIII / Il Papa che amava l'Arte

Creato il 27 aprile 2014 da Marianna06

 

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E’ un aspetto della vita culturale di Angelo Roncalli – così ne parla il pronipote Marco, storico della Chiesa e suo biografo – decisamente poco noto. Diciamo pure trascurato.

Mentre sarebbe molto importante  conoscerlo  e approfondirlo.

E non si tratta solo del noto incontro con lo scultore Giacomo Manzù,  l’artista di chiara fama che lavorò alle Porte di San Pietro, di cui i giornali dell’epoca parlarono  con dovizia di particolari ma anche del giovane seminarista Roncalli che, fin da studentello, non perdeva occasione di visitare i capolavori artistici dei musei, le belle chiese e i  monumenti nelle ricca Bergamo alta.

E poi,in seguito, specie durante i viaggi di lavoro, l’interesse occorre sottolineare che non è mai stato messo in non cale.

Per Papa Giovanni l’arte è un mezzo, suo avviso, per educare alla fede in quanto manifestazione  del “Bello” .In particolare quando il”bello” si sposa col” Sacro”  come è accaduto e continua ad accadere in più di duemila anni di cristianesimo. E gli artisti, gli artisti per lui sono “angeli” di Dio.

Essi hanno –ci ricorda ancora Marco Roncalli - le potenzialità per poter congiungere l’uomo comune con Dio. E questo è cosa buona. Molto buona.

 

              

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Per approfondire il tema ma non solo leggere, se si vuole, “Papa Giovanni.Il Santo” di Marco Roncalli (San Paolo ed. 2014)

 

                a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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