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Giove a due passi da qui

Creato il 21 settembre 2010 da Stukhtra

Visibile a occhio nudo fino alla fine del mese. Poi si spegne, come una lampadina

di Marco Cagnotti

Se, parlando di astronomia, dici “vicino” alla casalinga di Voghera (l’archetipo prototipo del lettore sprovveduto e incolto), di sicuro le viene in mente qualcosa che le sta addosso, che incombe su di lei, che la sfiora. Magari perfino qualcosa di pericoloso. Chessò… l’asteroide assassino pronto a piombare sulla Terra, to’. Insomma, l’aggettivo “vicino” nel divulgare l’astronomia, specie quando si parla di Sistema Solare, va usato con una certa cautela. Sicché poi, quando becchi articoli come quello pubblicato ieri su haisentito.it, ti metti le mani nei capelli. Della serie: “Di astronomia non capisco una beata fava, ma chissenefrega, io ne scrivo lo stesso”.

Già il titolo è entusiasmante: “Giove e Urano mai così vicini alla Terra come questa notte”. Il seguito è pure meglio. Qualora tu non lo sappia, ieri Giove s’è reso visibile a occhio nudo per la prima volta dal 1963. Hai capito bene, c’è scritto proprio così: “(…) per la prima volta dal 1963 il pianeta più grande del Sistema Solare, Giove, sarà perfettamente visibile a occhio nudo”.

Perché? Ohibò, perché è vicino, diamine. Sono 592 milioni di chilometri, caro mio. Son tanti, son pochi? Non importa: siccome è nella posizione più vicina alla Terra, per l’autrice dell’articolo devono essere evidentemente pochi. Utile precisare pure che Giove sarà visibile “fino alla fine del mese”. Ergo, dal 1. ottobre Giove non si vedrà più. Presumiamo che si spegnerà, come una lampadina. Non solo: è visibile anche Urano, che si troverà a ruotare vicino alla Terra. Qui accanto, praticamente. Giove e Urano insieme nei paraggi della Terra: “un doppio evento astronomico assolutamente unico”. Roba che non si vedeva dai tempi dei Sumeri, vien da pensare. Come no.

Seguono ulteriori precisazioni. Per esempio, grazie al cielo sereno di Giove godremo “una visione perfetta”. A occhio nudo, beninteso. Siccome non si specifica altro, sei indotto a ritenere che sempre senza l’ausilio di strumenti “sarà così possibile vedere tutti i satelliti galileiani e la ‘Macchia Rossa’, il ciclone semipermanente che da parecchi secoli interessa l’area meridionale del pianeta”.

Meno male che la Macchia Rossa è solo semipermanente. L’ignoranza astronomica dei giornalisti generici è invece permanente.


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