
Gioventù bruciata..Gi Modesto.
Oggi i giornali danno la seguente informazione Istat :
ROMA – Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a novembre e’ al 30,1%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre e di 1,8 punti su base annua. E’ il tasso piu’ alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo rileva l’Istat (dati destagionalizzati e provvisori).
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DISOCCUPAZIONE GIOVANI DONNE MEZZOGIORNO A 39% – Il tasso di disoccupazione giovanile nel terzo trimestre del 2011 tocca un picco del 39% per le donne tra i 15 e i 24 anni del Mezzogiorno. Lo rileva l’Istat.(fonte ANSA)
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Da ragazzi,ad ogni cenno di ribellione,il papà mi diceva che facevo parte della cosiddetta gioventù bruciata.. che poi altro non era che vedere James Dean,un famoso giovane attore americano,con la sigaretta in bocca e la Porsche cabrio con cui purtroppo si ammazzò in un incidente mentre si era fatto forse un bicchiere in più.
Mi vien da ridere pensando a ciò che si legge oggi sui dati statistici della disoccupazione,che riflettono sempre dei ..se..e dei ma..ovvero se coloro che sono invece impiegati lo sono con tutti crismi e non in nero..e se per caso si fa al contrario degli USA..dove là si esce dalle liste della disoccupazione per continuare a studiare..mentre da noi,ce ne si dimentica..e si studia,si lavoricchia in grigio,e si resta nelle liste della disoccupazione.
Non sarebbe la prima volta che succede.
I dati restano comunque allarmanti e sono un segnale negativo per chi cerca lavoro e positivo per chi vuole assumere..a condizioni da fame.
La verità stà probabilmente nel mezzo.
Non c’è come essere supportati da dati negativi per affermare che chi lo può fare se ne approfitta alla grande della forza lavoro disponibile.
I contratti di instabilità a termine,usa e getta, sono una fregatura per chi lavora bene ed una liberazione per chi guarda solo i costi,dimenticando che ai suoi tempi come ai nostri il giovane volonteroso diviene un bene prezioso da custodire ed allevare in azienda.
Fare di tutte le erbe un fascio per stare dentro al budget non rappresenta che l’ennesima presa in giro di una società basata sull’ignoranza e non sui valori di chi vuole circondarsi di gente capace per fare progredire l’impresa che dirige.





