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Giovinezza non si canta. Lettera aperta ai revisionisti storici

Creato il 04 novembre 2010 da Laperonza

fascisti-2.jpgCi risiamo col revisionismo storico più vile, incolto, pretestuoso, pretenzioso, infamante, offensivo e soprattutto ignorante. Perché, in fin dei conti, è forse solo ignoranza questo paragonare la lotta partigiana alla repubblica di Salò, la Resistenza al fascismo, mettere sullo stesso piano chi ha liberato l’Italia e chi l’ha messa sotto il giogo del nazi-fascismo trascinandola in una guerra idiota, sanguinaria, inumana e che tanti danni ha arrecato alla Nazione.

   E noi dovremmo celebrare i repubblichini come i partigiani? Vi pare che si possa “pacificare” la nazione dopo sessantacinque anni paragonando i fascisti che deportavano gli ebrei nei campi di sterminio con coloro che lottavano per liberare l’Italia dai nazisti? Credo che si ottenga, invece l’effetto contrario. Io non mi sento affatto indotto a “pacificare” da questo vostro proposito: io mi incazzo.

   Mi dicono: erano giovani idealisti. Ma sbagliavano? O no? E questo loro errore lo abbiamo pagato caro? O no? Mi dicono: i partigiani hanno commesso molti crimini. Vero, ma potete affermare con assoluta certezza che si trattasse di partigiani e non di bande criminali mascherate? Possiamo invece affermare con assoluta certezza che le leggi razziali le abbia realizzate la dittatura fascista. La guerra porta con sé orrori e scatena la parte peggiore dell’animo umano. E’ evidentemente vero che vi siano state vendette ed episodi innominabili compiuti da mano “partigiana”, ma parliamo, appunto, di episodi. La dichiarazione di guerra non è stato un episodio. Le deportazioni, la dittatura, le delazioni, l’olio di ricino e il manganello non erano episodi: erano la regola dettata da quella dittatura che cantava Giovinezza. E voi volete cantarla insieme a Bella Ciao?

   Se ammetto la buona fede e la voglio ammettere allora siete degli ignoranti e non conoscete la storia. Come? La storia l’ha scritta la sinistra? E quando mai ha governato la sinistra in Italia? Andate a documentarvi e poi parlate. E lasciate Sanremo alle canzonette e alle subrettine di turno. La storia è un’altra cosa.

Luca Craia


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