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Girgenti Acque condannata per distacco dal giudice di pace di Menfi

Creato il 20 maggio 2015 da Comunalimenfi
Avvocato_Giovanni_Maggio

Secondo il giudice di pace di Menfi l’azienda avrebbe interrotto senza motivo il servizio idrico a una famiglia sambucese.

Girgenti Acque, la società che gestisce dal 2007 il servizio idrico è stata condannata dal Giudice di pace di Menfi, Caterina Tumbiolo, al risarcimento dei danni per un importo di 1.000 euro e al pagamento delle spese processuali per avere illegittimamente interrotto la fornitura idrica all’utente Antonino Clemente, residete a Sambuca di Sicilia, in Via Aldo Moro.

I fatti risalgono al settembre 2014, quando Clemente si rifiutà di pagare una bolletta-fattura dell’importo di 2.023,66 euro perché ritenuta errata e non rispondente all’effettivo consumo. Girgenti Acque, dopo un preavviso, procedeva al distacco dell’utenza, nonostante le rimostranze dell’interessato che, nel frattempo si era rivolto ad un legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Maggio (in foto).

Questi contestava alla società idrica l’erroneità della bolletta, facendo rilevare che l’utente era residente nell’immobile dal 1994, cioè da più di 20 anni, ottenendo così una riduzione di 714,10 euro dall’importo complessivo. Nonostante l’avvenuta rettifica, l’utenza è stata riattivata a distanza di circa un mese dal distacco del contatore e solo dopo la notifica dell’atto di citazione da parte dell’avvocato Maggio.

“Mi preme sottolineare che il mio assistito e la sua famiglia, di quattro persone, per 26 giorni sono state private, con enormi disagi igienico-sanitari, di un bene essenziale così come riconosciuto dalla risoluzione dell’ONU del 28.07.2010, dall’art. 2 della nostra Costituzione, nonché da numerose sentenze, ed ancora dal referendum abrogativo del 2011 che, in modo del tutto inspiegabile, è stato fino ignorato”.

Il Giudice, pur evidenziando che la Girgenti avesse ammesso in giudizio la sospensione del servizio e l’evidente errore nel calcolo della tariffazione della bolletta, attraverso l’emissione di una nota di credito rileva, tra l’altro, nella sentenza, che “l’arbitraria sospensione del servizio… ha comportato un danno esistenziale per la sicura situazione di stress emotivo e di pericolo igienico-sanitario di non facile quantificazione, ma pur tuttavia sussistente”.

Dichiara, inoltre, “cessata la materia del contendere relativamente alle bollette emesse dalla Girgenti Acque nei confronti dell’utenza idrica intestata al Clemente e non dovute le somme richieste dalla società perché errate”.

Una sentenza che certamente farà discutere sui tanti casi analoghi di distacchi di utenze che ancora non sono risolti e sul clima poco sereno che si è venuto a determinare da quando la gestione del servizio idrico è stata privatizzata ed ha creato evidenti anomalie dovute ad una diversa tariffazione tra i Comuni che non hanno consegnato a suo tempo gli impianti idrici e quelli il cui servizio è gestito dalla Girgenti.

Giuseppe Merlo


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