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Giro del Sangiovese 08.03.2009

Creato il 08 marzo 2009 da Stefano_slyway

 

La stagione sportiva 2009 del Club Slyway, inizia alle sette di mattina di una domenica ventosa e serena a Lugo, una ridente cittadina romagnola, dove migliaia di cicloamatori e cicloturisti si sono dati appuntamento per la prima delle quattro Gran Fondo organizzate ogni anno dalle società sportive locali.

“Brrr! ma che freddo fa?”

Un carosello di divise e biciclette coloratissime, un brulicare di ciclisti e un concerto di tlac! tlac! delle tacchette sull’asfalto caratterizzano la zona adiacente alla segreteria, dove dobbiamo ritirare la cartolina che timbreremo ai controlli durante il percorso. Durante l’attesa non passo certo inosservato …

“Spettacolare! Mai vista una bici così! E in salita?”

“… devi provarla!”

“Posso sedermi? … che figata!”

Anche oggi non manca il simpaticone di turno che se ne esce con la battuta più scontata:

“Oh, ma quando devi cambiare la catena ti costa un occhio …”

La comodità della partenza alla francese, che distingue le manifestazioni cicloturistiche, è che lascia a ciascuno la libertà di decidere quando prendere il via. Infatti, Davide e Martina sono già partiti quando incontro Alessio e Gabriele, che sono appena arrivati da Bassano del Grappa per partecipare alla loro prima Gran Fondo.

Giro del Sangiovese 08.03.2009

I chilometri di pianura che da Lugo ci portano sotto i primi colli sono appesantiti da un vento birichino, che soffia contrario o laterale, ma l’umore è alto, grazie agli incontri con gli allegri abitanti del luogo. Appena fuori dal centro abitato iniziamo a raccogliere le “manifestazioni di entusiasmo” da parte di improvvisati supporters. Ragazzi, uomini e donne di ogni età,  a suon di clacson ci salutano, ci affiancano, e abbassando il finestrino ci domandano come bambini al luna park:

“E’ comoda?”

AI piedi della prima salita, iniziamo a fare sul serio. Decidiamo di salire ciascuno con il proprio ritmo (soluzione tanto ovvia, quanto obbligata), e ci diamo appuntamento al ristoro collocato in cima.

“Questa è una salita che si fa dare del Voi. Almeno per me!”

Esclama rivolgendosi a me, un ciclista tutto pelle e ossa, mentre sale ciondolando sui pedali. Mentre salgo lentamente, spingendo con pazienza un piede davanti all’altro, penso tra me e me, che il rapporto con un salita è tanto impegnativo e delicato quanto il rapporto con una donna. Richiede un livello di rispetto, di riverenza e di timoroso riguardo, che non si possono improvvisare dal mattino alla sera. Solo una profonda conoscenza di se stessi, e una saggia gestione delle energie, mentali , emotive, e fisiche, possono garantire il successo in questa sfida. Sottovalutare l’impegno richiesto, o sopravvalutare se stessi, può avere conseguenze dolorose, che si ricorderanno per tanto tempo. Solo quando la saggezza e l’esperienza ci portano fino in cima, ancora sani e salvi, cioè capaci di intendere e di volere, allora arriva il meritato premio. In effetti, in cima alla salita di oggi mi aspetta una tavola imbandita, dove mi rifocillo senza fare tanti complimenti. Nemmeno il pensiero della fatica che i miei compagni stanno ancora affrontando, smorza la soddisfazione di trangugiare ogni genere di leccornia.

Quando lo stomaco ed il palato sono gratificati, ed il cervello riprende più o meno a funzionare, posso letteralmente tuffarmi nel secondo premio che mi sono conquistato in salita: lasciarmi andare in discesa, prendere velocità copiando le curve e piegando nei tornanti come Valentino Rossi, mentre gli avversari scendono così piano che sembrano birilli fermi lungo la strada. Non posso trattenere il sorriso, mentre mi sembra veramente di volare e non vorrei mai rallentare, ma sono costretto a farlo, quando la puzza di bruciato proveniente dai freni a disco, arroventati dalle frenate al limite, mi suggerisce di moderare lo stile di guida. Pazienza! Sono già arrivato in fondo. Dopo l’adrenalina della discesa, il ritorno fino all’arrivo, è quasi una formalità da sbrigare il prima possibile per riunirsi ai compagni di avventura. Ci scambiamo le impressioni sul percorso, ci raccontiamo i momenti più belli, e facciamo un bilancio della prima giornata insieme.



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