Cortometraggio costruito intorno a un canto in lingua sarda
(soggetto, sceneggiatura e regia Gisella Vacca; direttore della fotografia Paolo Carboni)
Una donna si ribella al suicidio e si rifugia nelle parole della vecchia che sa. La Vita si ri- svela attraverso il ritorno alle radici.
La Terra, l’Acqua, il Fuoco, simboli mitici di elementi primordiali, s’inseguono dentro il vulcano infinito del Cielo. A volte danzano, a volte si fanno la guerra, ma più spesso, come ora, si riordinano nei tratti tenerissimi di volti e luoghi molto amati. E insieme alla musica, al canto, riportano alla vita una bimba ancora affamata di fiabe.
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