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Gita al faro

Da Nullaecomeappare

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E per chiudere simbolicamente queste mie vacanze estive questa mattina prendo  la bicicletta e me ne vado in libreria ad acquistare un libro di Virginia Woolf: Gita al Faro

« Fino a quarant’anni e oltre fui ossessionata dalla presenza di mia madre… Poi un giorno, mentre attraversavo Tavistock Square, pensai Al faro: con grande, involontaria urgenza. Una cosa ne suscitava un’altra… Che cosa aveva mosso quell’effervescenza? Non ne ho idea. Ma scrissi il libro molto rapidamente, e quando l’ebbi scritto, l’ossessione cessò. Adesso non la sento più la voce di mia madre. Non la vedo. Probabilmente feci da sola quello che gli psicoanalisti fanno ai pazienti. Diedi espressione a qualche emozione antica e profonda »

Credo che sia il libro giusto per riflettere ancora un poco sulla mia esistenza ormai passata ed il mio nuovo ciclo di vita.

Ho imparato molto durante questo mese di Agosto. Mi sono riabituata a vivere sola .A dormire da sola.A pranzare e cenare da sola. Ho toccato il fondo della solitudine. Ma l’ho voluto io.

Una solitudine sana , vera.

Non quella che si pova quando,in mezzo ad una moltitudine ,ci si sente  nel luogo sbagliato tra persone che non conosci e che non ti interessano.

La solitudine pu’ avere tante sfaccettature. Ed io le ho provate tutte.

Ora il brillante che simbolicamente rappreseta la mia vita è quasi terminato.

Brilla di luce propria e sono contenta di soffermarmi a guardare le mille luci ed ombre  che mi balzano all’occhio quando lo guardo.


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