Jean-Pierre, due Sanbittèr! Ok, scusate, era da una vita che volevo dirlo. Oggi mi sono arrivati dei manoscritti pieni di paroloni. E io credo che, quando si rivede un testo, si debba andare giù di lima anche nell’uso dell’alfabeto. Va bene salvare le parole desuete, però mica devono stare tutte insieme come nella gabbia di uno zoo (anche perché poi i leoni si mangerebbero i pinguini). Odio l’esibizionismo letterario e se pensate di fregarmi “scrivendo difficile”, beh, riuscite solo ad annoiarmi. Voglio leggere, non voglio dovermi fermare ad ogni parola come se fosse un’espressione matematica. Per non parlare di chi usa termini adatti ai verbali delle assemblee di condominio. Quando sento parole come “ubicato”, “astanti” e “ivi” mi si drizzano subito le antenne.