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Giugno, andiamo. E’ tempo di cerchiare

Creato il 20 giugno 2012 da Tnepd

Giugno, andiamo. E’ tempo di cerchiare

Giugno, andiamo. E’ tempo di cerchiare
“Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”

Gabriele D’Annunzio – Alcyone L’exploit  fu nel 1991. Prima venivano chiamati “nidi d’UFO”, ma non avevano niente di particolare, se non che mostravano il posto dove il disco volante era atterrato. Prima ancora, nel Medioevo, si parlava di “diavolo mietitore” in riferimento a formazioni strane e inspiegabili trovate nei campi di cereali. La spiegazione demoniaca era quella alla portata del volgo superstizioso e ignorante, se pensiamo a ciò che capitava in Germania a causa della segale cornuta Agli inizi degli anni Novanta, dunque, il fenomeno arrivò al grande pubblico e prima di addentrarci nei particolari mi preme – è il caso di dirlo – evidenziare che sta capitando in un preciso momento storico, con tanto di date apocalittiche pubblicamente azzardate e annunciate. Prima del 2012 c’era il 1975, come momento topico di svolta e di catarsi. Non si sa chi abbia reso di dominio pubblico la fine del calendario Maya, né perché lo abbia fatto, ma del 1975 si sa che, in base ai loro calcoli, sono stati i Testimoni di Geova, e quella fu forse una delle tante date indicate come significative in vista della “fine dei tempi”. Siamo sempre in una logica millenaristica e se dietro le aspettative per il 21 dicembre prossimo ci sono gli Illuminati, vuol dire che, volenti o nolenti, consci o inconsapevoli, siamo tutti suscettibili di manipolazione mentale, nonché galleggianti nel mare in tempesta dell’incertezza, come sugheri impazziti.


Intanto i cerchi nel grano continuano a spuntare come funghi, anzi come segale cornuta. Io non ho capito bene perché succeda, ma

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 penso che il fenomeno in sé sia autentico, cioè realizzato da intelligenze aliene che non trovano niente di meglio per comunicare con noi che schiacciare orzo, frumento e altri cereali. La zona dove tutto ebbe inizio è il sud dell’Inghilterra e precisamente nel Wiltshire, presso una collina chiamata Cley Hill. Subito ci si accorse che la maggior parte dei cerchi si formava presso siti archeologici di una certa importanza come Stonehenge e Avebury. Ma anche grandi geoglifi come i bianchi cavalli di Westbury e di Alton Barnes non furono esenti dal fenomeno. Probabilmente c’è una relazione tra la rotondità dei cerchi nel grano e quella dei cerchi di pietra. Tuttavia, se posso permettermi di giudicare un fenomeno così dannatamente interessante, non è stata una buona mossa imitare la rotondità di Stonehenge e degli altri circoli pietrosi, perché ciò ha permesso a grossolani mistificatori di munirsi di pioli e corde e tentare di imitarli. Se fossero stati rombi o esagoni o dodecaedri, avrebbero messo in difficoltà qualsiasi emulo entusiasta. Il problema però è stato con il tempo facilmente aggirato perché dai primi cerchi di semplice fattura si è passati a formazioni così complesse che risultano impossibili da realizzare da mani umane. Siccome la pervicacia e la testardaggine umana non hanno limiti, quasi quanto la stupidità, anche la complessità degli ultimi cerchi apparsi non è stata sufficiente a far cambiare idea a migliaia di persone, circa l’origine umana dei geoglifi. Se poi ci si mette anche Giacobbo, il lavoro è completo.

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L’ultimo di cui la stampa nostrana si è occupata è apparso pochi giorni fa a Camponogara, in provincia di Venezia. Ne ha parlato il Gazzettino e al di là della notizia in sè, i commenti per lo più idioti dei suoi lettori sono una cartina al tornasole dello stato in cui versa la coscienza collettiva della gente, tanto che i miei commenti in cui evidenziavo che la comprensione del fenomeno potrebbe aver a che fare con il salto vibrazionale che stiamo aspettando, sono stati inizialmente censurati. Ma di queste implicazione ne parleremo fra poco. Intanto va detto che non a caso i primi cerchi apparvero in Gran Bretagna. Storicamente, Angleterre, come la chiamano i francesi, significa “terra degli angeli”. Mi piacerebbe sapere l’origine di questo nome, ma penso che non sia un caso che gli alieni-angeli abbiano voluto cominciare da lì. Poi si sono estesi anche alla Germania, agli Stati Uniti, in Svezia e perfino in Australia. Tutte popolazioni anglosassoni. Che ci sia un qualche significato recondito? Tipo, che gli ariani sono la razza superiore, discendenti degli atlantidi? E mentre i sudamericani sono alle prese con il chupacabras, gli inglesi ricevono messaggi dall’alto mediante fantastiche opere d’arte, mandala effimeri e dal significato oscuro. Per pochi intenditori. In Italia ne abbiamo avuti a Poirino (TO), due anni fa, nello stesso periodo in cui ne è apparso uno vicino Palmanova; un altro a Lignano Sabbiadoro, nel 2008. Il mese scorso a Riesi, in provincia di Caltanissetta; a Settimo San Pietro (CA); Figline Valdarno (FI) e infine a Bertinoro (Forlì – Cesena). Gli italiani non sono anglosassoni ma qui non è sicuramente una questione di razza, bensì di consapevolezza spirituale. Posto che 

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gli inglesi non sono un popolo più spirituale degli altri, mi risulta piuttosto che sono stati i primi in Europa a legiferare in difesa dei diritti animali, con leggi, ancora nella prima metà del Diciannovesimo secolo, che li proteggevano dalla crudeltà. Che siano sorti presso antichi templi pagani, in cui i sacerdoti druidi studiavano le stelle e officiavano i loro riti, può voler dire che gli alieni del tempo attuale non hanno dimenticato il tempo in cui i nostri antenati celti avevano un qualche rapporto con loro, venerandoli, comunicando telepaticamente o comunque sapendo della loro esistenza e magari anche della promessa di ritornare. Io non so se gli alieni stanno per ritornare, ma so che i druidi esistono ancora, anche se rivestono un aspetto più che altro folcloristico [1]. So anche, come mi spiega Michael Hesemann ne “Il mistero dei cerchi nel grano” [2], che spesso i cerchi non appaiono a caso, ma su precisa indicazione, normalmente inconscia, di persone dotate di capacità medianiche. Tanto per capirci, una notte sei persone si distesero all’interno di un cerchio con le teste ravvicinate l’un l’altro e con i corpi a formare una raggiera. Entrarono in meditazione e chiesero intensamente agli autori dei cerchi di avere un’ulteriore manifestazione. Al mattino, in un campo poco distante, presso Telegraph Hill, trovarono un cerchio con una stella a sei punte, cioè con i sei petali del simbolo celtico per eccellenza, quello usato anche dalla Lega Nord, per intenderci. circlemakers, dunque, sono in grado di leggere nella mente delle persone, sia di quelle che ci credono sia in quelle degli scettici. Quando, a partire dal 1991, i soliti apparati segreti governativi entrarono in azione per depistare e insabbiare il fenomeno, i due anziani vecchietti Doug Bower e Dave Chorley, che confessarono di essere gli autori dei cerchi, si lasciarono sfuggire l’affermazione che il più delle volte nemmeno loro sapevano cosa stessero disegnando. Di modo che, nonostante i goffi tentativi dei militari di screditare il fenomeno, arruolando guitti o sfaccendati, gli alieni riuscivano a piegare ai loro scopi anche quei due pensionati che per anni si erano prestati ai truffaldini obiettivi dell’esercito. Doug e Dave non furono gli unici, infatti, a prestarsi a questa messinscena, ma gli alieni riuscirono elegantemente a prendersi gioco dei maldestri tentativi di imitazione, senza lasciar trasparire malumore o ostilità. O forse interpretavano le nostrane imitazioni come un tentativo sincero di entrare in contatto con loro. Poiché gli UFO e i loro 

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occupanti vengono da dimensioni diverse dalla nostra, da quello che è stato chiamato “iperspettro”, i cerchi, quelli veri, non sono fatti materialmente da alieni in carne, ossa e tuta spaziale, ma da grandi altezze, mediante microonde, con le loro “macchine” superveloci e a noi sconosciute, benché viste in continuazione da milioni di persone e nei cieli di tutto il mondo. Sul perché ne abbiano fatto uno a Poirino non so, né so perché abbiano scelto la località turistica di Lignano Sabbiadoro o quelle delle altre località italiane, ma sul perché ne sia sorto uno a Sevegliano di Palmanova ho una mia teoria. Il campo è di proprietà di Maurizio Zamparini, proprietario del Palermo Calcio, che diede disposizione al suo fattore di non tagliare subito il grano ma di lasciare che la gente vada a far fotografie. Zamparini è fondatore del “Movimento per la gente”, che ha chiari intenti umanitari. Di più non so, non conoscendolo di persona, anche se mi piacerebbe conoscerlo perché è sempre buona cosa avere un miliardario per amico. In Friuli ci sono i castellieri, che risalgono all’età del bronzo e sono quindi della stessa epoca di Stonehenge, ma mentre nel più famoso cerchio di monoliti del mondo vi si praticavano rituali magici e si osservavano le stelle, nei castellieri della pianura friulana ci viveva la gente comune, dedita a guerre, caccia e pastorizia, senza tanti grilli per la testa. Se sono i luoghi di culto ad attirare i fabbricanti di cerchi, ci sono poche speranze che ne facciano uno a Galleriano o a Codroipo, mentre in quello di Sedegliano ci hanno costruito dentro un campo di calcio e quindi non c’è segale per gatti. Volendo potrebbero, però, farne uno in qualche campo di soia o di mais delle vicinanze, ma temo che preferiscano puntare su siti più dignitosi. Va considerato inoltre che una popolazione – parlo di quella attuale – dedita a coltivare soia e mais per usi zootecnici, con tutta la violenza e lo spreco che ciò comporta, forse non è adatta a quel salto vibrazionale così importante per l’evoluzione morale dell’umanità.

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Mi dispiace per voi, poveri contadini. Tornate tra qualche millennio! Il cerchio apparso in Veneto, invece, può voler significare che in quella regione, come anche in Piemonte e nelle altre regioni interessate al fenomeno, ci siano persone dedite alla filantropia autentica e non commerciale, o comunque impegnate socialmente. Le persone “benemerite” non devono necessariamente essere cercate fra il clero religioso, anzi, trovarne una di quel genere fra i sacerdoti è cosa rara, ma vi possono essere dei laici che hanno tutte le carte in regola per entrare nelle simpatie degli alieni fabbricanti di cerchi. Se pensiamo che gli extraterrestri che li fanno potrebbero anche avere una natura angelica, e corrispondere al cliché che degli angeli ci siamo fatti, nulla vieta di pensare che è grazie alla presenza sul territorio di persone speciali e dotate di una marcia in più, dal punto di vista alieno ovviamente, che i cerchi prendono forma. E’ una specie d’omaggio che entità aliene fanno nei confronti di quelli che la Bibbia chiama “i giusti”. In Veneto, a qualche Km da Camponogara, abita il caporedattore di Stampa Libera, Lino Bottaro, per gli amici “Don Lino”. A me piace pensare che sia grazie a lui e al suo lavoro di divulgazione internettiana che quest’ultimo cerchio è stato realizzato. Se ne troverò uno in qualche campo vicino a casa mia, vi farò sapere, ma io credo di essere fuori dalla partita. Non sum dignus, domine! Note: [1] Arcana magazine – gennaio 2012, pag. 12 [2] Edizioni Mediterranee, 2002

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