Giuseppa Eleonora Barbapiccola nacque a Salerno nel 1700 , morendo a Napoli, 1740. Fu una filosofa e traduttrice italiana, esponente di spicco intellettuale dell'Illuminismo italiano.
Di origini salernitane, la sua attività si svolse a Napoli, dove fu membro dell'Accademia degli Arcadi, un sodalizio intellettuale fondato nel 1690 dallo zio, Tommaso Maria Alfani, predicatore domenicano, con l'intento di promulgare lo studio della matematica. Fu cosi che assunse il nome arcadico di Mirista Acmena (dal greco, piena di fragranza).
Nel 1722 si fece strada nei circoli illuministi napoletani per avere tradotto dal francese (e, in parte, dal latino), dei Principi della filosofia di Cartesio. L'impegno che versò, andò al di là di quanto veniva richiesto da una traduzione:[...]
nell'introduzione ella esprimeva la voglia di dare inizio a un programma formativo verso l'universo femminile che, grazie alla disponibilità di Cartesio in italiano, potesse aprire nuovi orizzonti di formazione per le donne, con percorsi alternativi rispetto al consueto connubio catechismo, cucito, canto, danza, ecc., che la tradizione serbava al mondo femminile.
La notorietà avuta come traduttrice le spalancò le porte del salotto intellettuale di Giovambattista Vico, di cui divenne una frequentatrice assidua. Divenne amica intima di Luisa Vico, figlia del filosofo, alla quale nel 1731, in occasione di una guarigione, Eleonora dedicò un sonetto, venendone ricambiata in seguito.