Magazine Informazione regionale

Giuseppe Cerri: la zampata del vecchio Leone

Creato il 12 agosto 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Giuseppe Cerri: la zampata del vecchio Leone

Foto di gruppo in un interno, Giuseppe Cerri (a sinistra)
ostenta un colorato parapioggia

Complete, compassate, caute quel che basta, appaiono le risposte all'intervista, pubblicata sulla Gazzetta, dell'ex Sindaco Giuseppe Cerri. Oggi Cerri è Consigliere comunale e siede alla sinistra del Presidente, un po' defilato dai consiglieri dell'opposizione del PD, il suo ex partito. Candidato Sindaco per la lista "Per Fidenza" non è arrivato al ballottaggio stretto tra le coalizioni che rispettivamente proponevano Mario Cantini ed Enrico Montanari. Vinse il primo per 177 voti. Non riuscì Cerri a condizionare il ballottaggio, volutamente fece un po' di confusione nella fase degli apparentamenti, si dice che sbagliò, ma quando si è così esperti di politica difficile sbagliare i calcoli, e lui, anticipando i risultati, preferì uno scranno autonomo d'oppositore a quello del comprimario. (Comprimario è un modo di dire, discende letteralmente da "con primario" e in effetti il candidato PD era un "primario" ospedaliero, ma questo non ha confuso il nostro Giuseppe Cerri e non deve confondere noi). 
A questo punto che farà Cerri: più che l'intervista ce lo dice il nome della sua lista "per Fidenza", e sarà così, niente scherzi.  Ma godiamoci l'intervista "senza se e senza ma", come stradice Bersani.

Cerri: "Restituire la parola ai cittadini. Al voto nel 2013"

Giuseppe Cerri: la zampata del vecchio Leone

Non ci sta ad essere definito «ago della bilancia» o «stampella di Cantini», così come qualcuno lo ha chiamato negli ultimi giorni. E allora l’ex sindaco Giuseppe Cerri, capogruppo della lista «Per Fidenza», precisa la sua posizione sugli eventi politici che, partendo dai Consigli comunali del 9 e 10 luglio (quello del voto a favore, espresso da Cerri, per «aprire» un ampio progetto di riqualificazione urbana nell’area sud-ovest della città, ma anche quello del voto contrario sulla delibera di via Togliatti, clamorosamente respinta dal Consiglio), sono sfociati nell’azzeramento della Giunta di Cantini e nella nomina ad assessore di Aiello. Fino alle mosse, poi non verificatesi, suggerite dall’ex assessore Callegari per «far cadere Cantini». Non accetta «etichette» Cerri, ma ha una certezza su questa amministrazione: «E' necessario concretizzare alcuni obiettivi urgenti per la città e poi restituire la parola ai cittadini, tornando al voto anticipatamente nella primavera 2013, aspettando qualche mese per evitare un lungo commissariamento del Comune che in questo momento non avrebbe senso. Con gli ultimi eventi politici, viene da dire che si sia decretata la fine di questo mandato amministrativo».
Per quale motivo? «Come ho detto nell’ultimo Consiglio comunale, è stata messa in discussione la legittimazione del sindaco (da parte del Pdl, ndr) e l’azzeramento della Giunta ha rivelato il solo scopo di mettere l’amministrazione in sicurezza sotto l’aspetto dei numeri».
Prevede, dunque, dimissioni di Cantini fra qualche mese? «Se ha i numeri, può proseguire legittimamente. E’ chiaro però che il clima che si è creato – da troppo tempo si è aperta una stagione di denunce, calunnie e insulti che rendono difficile e problematico anche il ruolo di consigliere - è pesante. E difficilmente permetterà di operare con serenità nell’interesse della città. Tutte queste tensioni rischiano di creare disagi negli uffici. C’è un clima che andrebbe smorzato».
Crede sia possibile smorzarlo? «Credo che non ci si arriverà».
Come consigliere di minoranza, che tipo di opposizione farà? «Ho sempre portato avanti un discorso di autonomia rispetto alla maggioranza, restando seriamente all’opposizione, nel ruolo che gli esiti elettorali del 2009 mi hanno assegnato, il che non vuol dire che su certi temi io possa anche condividere alcune soluzioni proposte dalla maggioranza».
Per uscire dal politichese: né con Cantini né contro Cantini? «Certo. Se si dovesse confermare una fiducia all’amministrazione, questa non la potrei confermare. Per il resto, voterò caso per caso».
Prima del Consiglio che ha surrogato Aiello lei ha ricevuto delle pressioni da parte della maggioranza? «No. Non mi è nemmeno mai stato proposto un assessorato – voce che qualcuno aveva fatto circolare – e comunque non lo avrei mai accettato».
E pressioni della minoranza o del Pdl che ha rotto con Cantini? «Nemmeno».
Quali sono i punti fondamentali da trattare prima dell’eventuale fine anticipata di questa legislatura, di cui lei ha parlato? «Intanto la definizione dell’Imu prima casa: mantenere l’aliquota al minimo è un obiettivo indiscutibile. Poi c’è il discorso legato alla nuova Scuola Verde, con la possibilità di inserire in quel progetto anche una struttura per dare risposte pure ai bimbi della materna. Infine il nodo Solari/Terragli: qui la situazione è complessa ed occorre cercare di capire quali sono i contenuti della rinegoziazione del Piano di riqualificazione della stazione, partita nell’ottobre 2010 e di cui oggi non si sa nulla di ufficiale».
Giuseppe Cerri: la zampata del vecchio Leone
Proprio su questo tema è nata la spaccatura tra il Pdl (che ha parlato di un supermercato al posto del Foro Boario) e Cantini. Una spaccatura consumatasi anche sul rinnovo dei dirigenti comunali. Quando lei si dimise come sindaco nel 2009, parlò, nella sua lettera di dimissioni, anche di ingerenze da parte di «figure importanti dell’apparato comunale». I dirigenti da poco riconfermati da Cantini sono gli stessi di allora...   «Il cambio dei dirigenti, se l’amministrazione voleva farlo, doveva farlo subito e non in quest’ultima fase. In un finale di amministrazione è difficile trovare soluzioni apprezzabili, sapendo che chi deve venire arriverebbe solo per un breve periodo».
Quali sono i motivi del suo voto a favore della riqualificazione sud-ovest, comprendente l’area «ex bomboloni»? «Già in precedenza mi ero espresso a favore della riqualificazione di quell’area, il cui stato di abbandono è sotto gli occhi di tutti. Il Pru (Piano di riqualificazione urbana) è comunque ampio e si voterà progetto per progetto, con diverse varianti urbanistiche: è lì che ci si dovrà esprimere correttamente sulle singole iniziative».       
Gianluigi Negri

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog