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Giuseppe Giacobazzi: un po’ di me

Creato il 10 giugno 2014 da Alessandrapepe @AlessandraPepe

Chi guardava Zelig ai tempi di Bisio sicuramente si ricorderà di Giuseppe Giacobazzi, il comico romagnolo con una sola basetta ed i sandali con i calzini. Con i suoi monologhi sul grande palco di Zelig, Giacobazzi è riuscito negli anni a conquistare la notorietà e la simpatia da parte del pubblico italiano.

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L’ho sempre trovato molto divertente e così ho deciso di andare a vede il suo spettacolo a teatro, visto che faceva tappa nella mia città. Con il titolo “Un po’ di me“, lo spettacolo del comico romagnolo si propone di affrontare alcune tappe significative e divertenti della sua vita, senza tralasciare aneddoti comici ed esilaranti.

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Alle 21 le luci del teatro si sono spente per lasciare spazio ad una scenografia molto semplice e naturalmente al protagonista. Giuseppe Giacobazzi, trovandosi di fronte ai 1500 posti del teatro tutti occupati, ha esordito dicendo:

Buonasera! Mi fa piacere vedere il teatro così pieno! Fa bene al cuore… e fa bene al mio mutuo!

Da qui, Giacobazzi ha iniziato il suo spettacolo di due ore senza mai prendersi una pausa e senza lasciare prendere fiato agli spettatori in preda a continue risate!

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L’obiettivo dello spettacolo, come da titolo, era quello di raccontare un po’ della vita di quest’uomo che è riuscito a fare della sua passione per il cabaret un vero e proprio lavoro. Nel corso della serata Giacobazzi ha aperto i cassetti della sua memoria e ha raccontato piccoli aneddoti sulla sua giovinezza e sulla sua vita quotidiana da “persona famosa”.

Non solo risate: Giacobazzi ha tenuto a raccontare non solo le parti divertenti della sua vita ma anche, e soprattutto, quelle difficili come il concepimento di sua figlia. Alleggerendo questa parte di quando in quando con battute divertenti, Giacobazzi è riuscito ad affrontare il delicato tema della fecondazione assistita in Italia, del disagio e del poco aiuto riservato alle coppie che decidono di affrontare questo percorso attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Lui e sua moglie hanno intrapreso per ben sei volte tutta la procedura del concepimento assistito in Italia per poi decidere di rivolgersi ad un’altra nazione, la Spagna, dove finalmente la lieta notizia è arrivata.


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