Se c’è un territorio dimenticato dal caos che domina l’universo, o dalla Ragione che regola il Cosmo, o dimenticato da Dio se si vuole, o meglio ancora da Massimiliano Salini, presidente della Provincia, è il Casalasco. L’amministrazione provinciale vende le partecipazioni minori, non quelle di Centropadane, e la possibilità di realizzare opere viabilistiche a favore degli enti locali si riducono ulteriormente. Il rischio è il baratro del degrado più desolante.
Giuseppe Torchio, nella foto del profilo Facebook, colto di sorpresa durante il durante il consiglio provinciale
Non solo il più che cremonese Andrea Virgilio del Pd, bensì soprattutto l’uomo politico casalasco per eccellenza, Giuseppe Torchio, contesta l’abbandono che ha subito la sua terra: “Dove sono finiti i millantatori che in campagna elettorale hanno promesso interventi taumaturgici di Berlusconi e Formigoni per il Casalasco nel corso di rinfreschi, cene e banchetti tenuti in aziende avicole e non, presenti anche taluni chierici? Si vuole distruggere un lavoro che non e’ merito di qualcuno ma e’ l’essenza stessa delle politiche di sviluppo e di crescita del territorio, in particolare delle aree piu’ depresse della provincia”.
Cene e banchetti con chierici, che tempi! Una volta nel Casalasco si dava l’anima per il prossimo, adesso ci si impegna solo per la propria lobby di riferimento. Il danno subito dal Casalasco umilia un territorio ben più vasto, dato che Casalmaggiore è notoriamente un crocevia al centro di province lombarde ed emiliane, che consentirebbe strategie ben più brillanti. E invece un territori che potrebbero essere protagonisti subiscono la crisi e l’ultra-protagonismo delle città e dei campanili. E delle lobby, in particolare Comunione e Fatturazione e Compagnia delle Opere Proprie.
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