Giuseppe Verdi (10 ottobre 1813 – 27 gennaio 1901)
Creato il 10 ottobre 2013 da Marvigar4
Viva Verdi!
Ma non la fanfaluca del “Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia”, o dei barbogi che parlano, straparlano del Risorgimento;
degli impresari politicizzati, pagliacci in aestheticis, che spargono soldi per organizzare costosissime Aide con elefanti al posto dei cantanti o Rigolettacci a uso e consumo dei “cortigiani, vil razza dannnata”;
dei leghisti Figli del Niente che arraffano un “Va, pensiero” senza capirci una mazza;
dell’appropriazione indebita dei melomani, dei cultori della romanza, delle melochecche che si sdilinquiscono dinanzi al soprano corrazzato di trine e parrucche;
dei tifosi del direttore d’orchestra Tizio o Caio;
dei sostenitori di una cultura italiota che ha impressionato la nostra storia politica e sociale (e non positivamente…) [1].
Viva Verdi!
Viva un genio, un compositore razziato dalla produzione industriale di ammennicoli che negli anni lo hanno ingolfato deprivandolo del suo valore artistico, della sua sperimentazione, della sua rivoluzione musicale e teatrale, delle dissonanze, del buio scenico, dell’incomprensibile.
Verdi non è mai stato Zum-Pa-Pa-Musik, così come Wagner non può stare nel fragore presunto della sua musica. Ci sono molte affinità tra l’artista italiano e quello teutonico nati lo stesso anno, più di quelle racchiuse in formulette del tipo “musica totale” o “musica infinita”.
Ma soprattutto, visto che sono nato a Lucca, Viva Verdi!, anche se l’uomo nato a Roncole di Busseto non è stato molto onesto con Alfredo Catalani e invece fin troppo indulgente con Giacomo Puccini… quandoque bonus…
Può bastare così.
© Marco Vignolo Gargini
Potrebbero interessarti anche :