Avete mai nuotato un pochino al largo e vi siete mai chiesti cosa si nasconda nelle oscure profondità dei mari e degli oceani? Cosa si nasconda, magari, proprio sotto di voi in quel momento di assoluto relax? Bene: lasciate che vi sveli un mondo che spesso supera i vostri peggiori incubi. Gli abissi marini nascondono una grande quantità di specie impressionanti e durante la redazione di questo articolo ho dovuto, a malincuore, selezionarne solo alcune.
Qualche tempo fa, decisi di aprire il precedente articolo sugli animali con un mollusco, mi sembra una buona cosa continuare questa tradizione con un altro mollusco, solo un tantino più grande dell’Arctica islandica della scorsa volta:
Questo cefalopode è classificato comeArchiteuthis dux, meglio noto come calamaro gigante. Può raggiungere una lunghezza di 13 metri, anche se alcune voci non confermate sostengono che possa raggiungere i 25 (tentacoli compresi naturalmente!), ma non sono mai stati catturati esemplari così grandi. Purtroppo non si sa molto di loro (l’esemplare in foto è stato l’unico fotografato in vita), dato che abitano gli abissi marini a migliaia di metri di profondità, sono stati studiati quasi esclusivamente solo esemplari spiaggiati post mortem.
Sebbene il calamaro gigante sia indubbiamente grande, c’è chi lo supera:
Il Mesonychoteuthis hamiltoni, o calamaro colossale è più massiccio del calamaro gigante! Si stima che possa raggiungere i 14 metri di lunghezza e pesare centinaia di chilogrammi, anche se nessun esemplare adulto è stato mai osservato nel suo ambiente. Vive fino a duemila 2200 di profondità nel Oceano Antartico.
Questi due grandi cefalopodi riportano alla mente l’attacco subito dal Nautilus, nel celebre romanzo di Jules Verne: “Ventimila leghe sotto mari”. Inoltre, si trovano tracce di questi giganti anche nella mitologia: il famoso Kraken ne è un esempio.
Eppure, anche esseri di queste dimensioni non sono al sicuro dai predatori:
Infatti vengono abitualmente predati dai Physeter macrocephalus, meglio noti come capodogli.
Rimaniamo in tema di invertebrati gelatinosi con la Nemopilema nomurai:
Questa enorme medusa vive nel Mar del Giappone e l’ombrello può arrivare a misurare 2 metri di diametro, mentre il suo peso può arrivare anche a superare i 200 chilogrammi. Nel 2005 un peschereccio giapponese di dieci tonnellate si è ribaltato cercando di issare a bordo una rete piena di qualche decina di esemplari di questa specie. Quei lunghi e sottili tentacoli, pieni di milioni di cnidociti velenosi, sono davvero inquietanti: di certo non vorrei mai trovarmi un acqua insieme qualcosa del genere!
Passiamo ai crostacei con il Bathynomus giganteus:
Questo enorme isopode (il più grande conosciuto) è un crostaceo affine a quelli che vengono volgarmente chiamati “porcellini di terra” (Armadillidium vulgare, degno di nota in quanto facente parte dell’unico gruppo di rappresentati terricoli dei Crostacei). Le principali differenze con porcellino di terra sono: le dimensioni, in quanto può raggiungere il metro e mezzo di lunghezza, e l’habitat, infatti il gigantesco isopode vive nelle profondità dell’oceano (per fortuna) dai 600 metri in giù. Dato l’ambiente povero di risorse in cui vivono, sono caratterizzati da un metabolismo talmente lento da poter sopravvivere anche due mesi senza nutrirsi.
Rimaniamo sempre fra i Crostacei, anche se il prossimo non è un isopode bensì un malacostraco:
Ecco qui il più grande artropode del mondo: laMacrocheira kaempferi o “granchio gigante del Giappone”. Vive nell’Oceano Pacifico tra i 50 e gli 800 metri di profondità, preferibilmente su fondali sabbiosi. Le zampe possono raggiungere un apertura di 4 metri e il granchio può arrivare a pesare anche 20 chilogrammi. Tuttavia, nonostante le dimensioni e l’aspetto inquietante, è una specie assolutamente innocua e ha un carattere molto mite, tanto che si presta bene all’allevamento in acquario. I giapponesi usano consumarlo in alcune stagioni dell’anno e sembra che sia una vera prelibatezza.
Passiamo a un paio di squali assurdi:
Il Chlamydoselachus anguineus o “squalo serpente” è caratterizzato da un corpo lungo e lineare, che può raggiungere anche i due metri. Si può trovare in tutti gli oceani a profondità comprese tra 120 e 1300 metri. La sua testa assomiglia a quella di un anguilla e i suoi denti tricuspidati gli servono per sminuzzare le prede. Tranquilli: gliHomo sapiens non rientrano nella loro dieta!
Un altro squalo sicuramente degno di nota è lo “squalo goblin”:
La Mitsukurina owstoni è uno squalo lungo circa 3 metri che vive in tutti gli oceani intorno ai 200 metri di profondità. Caratteristica unica fra gli squali, ha la pelle di colore rosato, per via dei vasi sanguigni presenti sotto la loro epidermide demi-trasparente. Oltre al nasone, è dotato anche di una curiosa bocca estendibile, che usa per catturare i crostacei e i molluschi di cui si nutre. Il suo fegato può arrivare a rappresentare il 25% del suo peso!
Sebbene sembri un mostro alieno sbucato da qualche film di fantascienza di serie B, questo essere esiste veramente ed è chiamatoEurypharynx pelecanoides o “anguilla pellicano”. Vive negli abissi fra i 500 e i 7500 metri di profondità e, vista la sua costituzione fragile, non può inseguire e attaccare le prede, così tende loro agguati mediante un organo luminescente situato sulla punta della coda che “invita” le prede a entrare nella sua grande bocca. Può raggiungere quasi i 2 metri di lunghezza.
Andiamo a chiudere con un pesce osseo molto particolare:
Il Regalecus glesne, detto volgarmente “oarfish”, è caratterizzato da un corpo lungo, sottile e appiattito. Si può trovare in tutti i mari tropicali e temperati, Mediterraneo compreso, intorno ai 1000 metri di profondità. Può raggiungere la lunghezza record di 11 metri, sebbene la gran parte degli esemplari non superi i 4. La caratteristica più peculiare è la “cresta raggiata” di colore rossastro che presenta sulla testa. Si nutre di molluschi, crostacei e piccoli pesci, ma è assolutamente innocuo per la nostra specie.
Tranquilli: sebbene siano enormi e inquietanti, questi “mostri degli abissi” sono per la maggior parte assolutamente innocui, perché è estremamente improbabile incontrarne uno e noi non rientriamo nella loro dieta. Quindi, continuate a nuotare in mare con la stessa tranquillità di prima!