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Gli All Black accelerano per prendersi match e Championship

Creato il 15 settembre 2012 da Rightrugby
Gli All Black accelerano per prendersi match e Championship Rugby Championship - Dunedin
New Zealand 21 - 11 South Africa

Quattro vittorie su quattro incontri, sedici punti all'attivo in classifica e soprattutto il successo di oggi a Dunedin, contro il Sud Africa che si ritrova con due sconfitte di fila: settimana scorsa contro l'Australia a Perth, stavolta contro la Nuova Zelanda che vince per 21-11 e stacca il gruppo. E lo fa accelerando, nel vero senso della parola, non solo metaforicamente, quando scatta l'ultimo quarto di partita e approfitta di un avversario che rallenta, che non chiude lo spazio attorno al raggruppamento e vede scappare via Aaron Smith, il mediano di mischia (foto) partito dalla panchina e che al 59' va a marcare la seconda meta per i suoi che chiude la pratica per la formazione di coach Hansen che poco più di dieci minuti prima si era ritrovata sotto per colpa dell'assolo di Bryan Haban. L'ultimo quarto fa la differenza, as usual

La cronaca - La partenza degli ospiti è tonica o forse ancora meglio è tosta. Fisica. Come la terza linea Willelm Alberts, che fissa l'avversario e lo sbatte a terra prima e procura un calcio di punizione poi. Che l'area del breakdown sia destinata a diventare affollata e trafficata lo si intuisce facilmente - ed era preventivabile. Francois Hougaard va di contropiede con un paio di calcetti e arriva nei 22, lo segue Jean De Villiers che non controlla al meglio il rimbalzo dell'ovale, la fanteria pesante arriva a rimorchio e attacca battaglia sulla linea dei 5 metri, poi si passa al largo e quando tocca ad Habana, la palla gli sfugge dalle mani. Gli All Blacks non hanno ancora ingranato di fronte ai sussulti boeri, che si vedono fischiare dall'inglese Wayne Barnes due ingaggi anticipati in mischia di seguito. In compenso isolano l'uomo a terra dopo il placcaggio, lo costringono ad un tenuto come accade al 10' con Conrad Smith: Frans Steyn si presenta alla piazzola dalla distanza, ma non trova i pali. Primo calcio sbagliato dai sudafricani.  
I padroni di casa tentano allora di prendere le misure con il loro game plan, accelerando e conquistano campo andando oltre il placcaggio, ma nel contrasto il ball carrier corre comunque il rischio di ritrovarsi accerchiato dalle guardie attorno e allora Barnes non può che fischiare un altro tenuto a terra. Oppure nella contesa il placcatore non rotola via e così per Morné Steyn si presenta la possibilità, al 17', di sbloccare il risultato dopo una maul avanzante organizzata dai suoi avanti: si aprono le danze, 0-3. Ma quel game plan poche righe sopra menzionato è valido e dà frutti un minuto dopo, quando Israel Dagg serve la seconda linea Sam Whitelock che ricicla molto bene per Kieran Read che da terra serve Dagg che ha seguito al meglio l'azione e ha la corsia destra davanti a sé completamente libera e arriva fino in fondo. Aaron Cruden non converte ed è 5-3 per i neozelandesi. 

La truppa di Heyneke Meyer (che si dispera nel suo box quando i suoi sprecano il possesso) potrebbe rimettere la testa avanti grazia all'indisciplina degli AB, ma M. Steyn sbaglia anche lui: secondo calcio fuori per i sudafricani. I quali ci riprovano con un'altra maul che macina metri partendo dalla propria metà campo, quindi si affidando al piede di Ruan Pienaar (serata anonima per il mediano, spesso il suo kicking game è un comodo assist per il triangolo allargato avversario), recuperano l'ovale e tentano di aggirare la trincea al largo, ma svaniscono. Smith commette invece ostruzione e allora F. Steyn tenta la bombarda nello stadio chiuso di Dunedin da circa 58 metri, ma arriva corta: terzo calcio sbagliato. E se Read non rotola via, M. Steyn non trova comunque i pali: quarto calcio sbagliato: sul tabellino degli Springboks mancano dodici punti. Tendai Mtawarira e Adriaan Strauss vanno in difficoltà nell'ingaggio, il tallonatore si vede pure rubare palla sul proprio lancio per due volte di fila dalla rimessa laterale mentre le lancette scorrono verso la fine della prima frazione. Tant'è, un fallo del pilone Tony Woodcock in touch consente a M. Steyn di ripresentarsi all'appuntamento con i pali e anche stavolta gli va male: a conti fatti, è il quinto calcio sbagliato dai sudafricani in quaranta minuti. Pure Jonny Wilkinson ai Mondiali non prese confidenza in questo impianto: saranno solo coincidenze?

Tant'è: manca del fieno in cascina, ci pensa Habana a rimediare in qualche modo e facendosi perdonare un altro in avanti in fase offensiva appena rientrato dagli spogliatoi. Intanto Piri Weepu segue il resto dell'incontro dalla panchina. L'ala si inserisce nella linea dei trequarti appena dopo una rimessa laterale giocata dai suoi colleghi, scheggia via nel corridoio che gli si presenta e sguarnito e supera Julian Savea con un calcetto che raccoglie e marca nell'angolo al 48' per l'8-5 sudafricano (no, non c'è la conversione). 
Si procede a qualche cambio, da una parte e dall'altra. Entra Keven Mealamu per Andrew Hore al tallonaggio AB, Brodie Retallick per un Luke Romano la cui fisicità fa i conti con quella degli avversari, mentre Mtawarira cede il posto a Dean Greyling - chissà se lo vedremo ancora con la maglia del Sud Africa? Il pilone commette fallo in ruck appena messo piede sul terreno di gioco e consente a Cruden di pareggiare al 51'. Si riprende tutto da capo. In realtà è la Nuova Zelanda che decide di prendere in mano le redini del gioco e a cambiarne il volto. Pienaar non incide, A. Smith sì e corona al meglio lo sforzo offensivo della squadra al 59', quando raccoglie l'ovale fuori dal raggruppamento, sfida in velocità il Numero 8 Duane Vermeulen e il lock Flip van der Merwe e taglia nei 22 per andare a segnare la seconda meta dei suoi che significa 15-8. 
Il ritmo si alza definitivamente, F. Steyn suona la carica, Greyling rovina tutto: sin bin al 63'. Arriva di traverso in ruck e rifila una gomitata a Richie McCaw ravvisata subito da Poite, in veste di guardalinee. Gli ospiti si trovano sotto e con un uomo in meno e Cruden potrebbe portare gli AB oltre il break, ma al 67' pure lui manca l'appuntamento con la porta. 

Tra la forze fresche sudafricane c'è Johan Goosen che tenta di accorciare da 55 metri, ma arriva corto di poco. Si rifà presto, al 69', con un bel piazzato poco più vicino e più defilato per il -4. Il risultato è ancora in bilico, la Nuova Zelanda tra un fallo e l'altro concede agli avversari di risalire il campo, ma riesce a contenere i danni. Al 74' piuttosto approfittano con Cruden di un fallo di Francois Louw e si portano sul 18-11. L'ultimo sussulto arriva di lì a poco, quando gli AB giocano malissimo una rimessa dai propri 5 metri, Andries Bekker recupera il possesso che passa subito di mano, la liberazione di Cruden viene stoppata e si passa per una mischia sempre sui 5 metri: alla fine Dagg con un calcione mette ordine e il Sud Africa perde pure la touch. 
La partita si chiude con McCaw (he's a captain) che corre per 50 metri e arriva per primo sul rimbalzo dell'ovale sul palo dopo un penalty di Cruden e con la stessa apertura che fissa il punteggio finale sul 21-11 all'80' - e leva il punto di bonus difensivo agli ospiti. Mai respirata la concreta possibilità che i Boks potessero ribaltare le sorti del discorso di fronte a degli AB si adattano e impongono le loro istanze appena ne hanno l'occasione, inserendo la marcia più alta. Due giornate al termine del Championship: i campioni del mondo (14 vittoria consecutiva) chiuderanno con due trasferte, prima in Argentina, quindi in Sud Africa. La classifica, alla luce anche del risultato tra Australia e Argentina, li vede saldi al comando con 16 punti, con i Wallabies a 8 e il Sud Africa ora terzo con 7, davanti ai Pumas che ne hanno 3. I titoli di coda sono pronti a scorrere.  

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