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Gli allenamenti con il megafono...

Creato il 27 aprile 2010 da Gianclint
Gli allenamenti con il megafono...
Il nostro amico Icor ha postato come commento questo splendido post pubblicato su critica rossonera. Noi ne condividiamo totalmente i contenuti; ringrazio Icor per la segnalazione e pubblico integralmente il post. Ci sembra fortemente attuale, alla luce di quanto accade su Facebook, porre l'attenzione sulla crisi tecnica, societaria, di mercato e morale di quello che è rimasto del Milan che fu. Purtroppo per certa gente è più importante rivangare calciopoli, e chudere gli occhi davanti allo schifo visto in ogni partita.
Sappiamo dello stato di pre-liquidazione dell'AC Milan, inutile farsi ulteriormente sangue amaro. Siamo stati usati, sedotti ed abbandonati, ormai è chiaro, e per me scoloriscono anche tutte le vittorie dal 1988 al 2007. I ricordi dei singoli momenti sono nel mio cuore, certo, ma il valore razionale di tutto quello che è accaduto in questi 25 anni, per me ha perso completamente valore.
Ora però vorrei fare un'analisi che non ho letto da nessuna parte.
A parte la finta povertà e la mala gestio, questa dirigenza per me ha ucciso l'AC Milan anche dal punto di vista storico e comportamentale, violentandone completamente i connotati.
L'AC Milan ha sangue britannico, ed una tradzione fortemente europea, nei valori, nel gioco e nella mentalità. Dal GreNoLi agli olandesi. Con spruzzate sudamericane, ma sempre nel segno della serietà e della concretezza (Schiaffino, Grillo, Sormani).
Una mentalità da veri casciavit: lavoro, sudore, serietà. Da Gipo Viani a Rocco, da Sacchi a Capello.
Proprio riguardo gli ultimi due sopracitati, come dimenticare i furiosi doppi allenamenti di Arrigo, con l'intensità agonistica che doveva pareggaire quella delle partite ufficiali?
E la rabbia di Capello alla minima disattenzione, anche nelle partite amichevoli?
Il motto era: pensare calcio 24 ore al giorno. Vivere di calcio, per il calcio, SOLO per quello.
Rabbia interiore, serietà professionale, cura del corpo e della mente.
Da 5 anni a questa parte, invece, ci hanno fatto la violenza di trasformare il secolare profilo storico di questa squadra, brasilianizzandola.
Non solo nel numero di giocatori provenienti da quel paese, ma soprattutto nella mentalità: lassismo, pigrizia, noncuranza.
Un allenamento al giorno di un'ora e mezza. Fatto di torelli, partitine a mezzo campo e tiri in porta.
Controllo inesistente della vita privata insalubre della maggior parte della rosa.
Menefreghismo: ovvero, si cerca di vincere, ma se siperde chissenefrega, tanto il bonifico a fine mese arriva lo stesso. Per i Milan del passato, perdere era un'onta insopportabile, persino in amichevole.
Siamo una compagine di ballerine, checche, saltimbanchi. E' questo che mi fa schiumare di rabbia quando vedo questa squadra giocare, perchè l'AC Milan mai è stato questo, nemmeno nei periodi più funesti (serie B). Mai sono mancati orgoglio, determinazione e serietà, come succede adesso.
Vi domando: perchè nelle tre più grandi squadre al mondo (Barca, Chelsea e Man Utd) gioca un solo brasiliano titolare? Dani Alves, per inciso. La risposta è ovvia.
Questo non è il mio Milan.

Ho voluto aggiungere una foto di Arrigo al tempo in cui spiegò il calcio al mondo: non sono riuscito a trovare un'immagine di Sacchi con il megafono, mentre urlava di ripetere uno schema fino all'ossessione! Chi ha ancora lo stomaco di guardare le signorine che giocano a Milanello, può fare il confronto con gli allenamenti attuali. Quel Milan aveva schemi offensivi che i giocatori sapevano a memoria: CHI RICORDA UNO SCHEMA DEL CALCIO MINESTRATO DELL'ASINO FUGGITO A LONDRA? Di Leo non parlo di schemi...perchè non è ancora arrivato, a Coverciano..., alla lettera "S" di schema!!!Questo è il Milan attuale: un ammasso di signorine senza morale che pensano ai loro milioni, alle zoccole e ad altre amenità.Milito? Alle 23.30 dorme, sempre. Mi ricorda Clint in "Per qualche dollaro in più" : "quando devo sparare...la sera vado a dormire presto".Anche per me, questo non è il mio Milan.

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