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Gli anni d'oro del grande Real

Da Luciusday
Per la serie "parla come mangi", stavo spizzicando qualche articolo su Vice, ed ecco che me ne è saltato agli occhi uno in particolare, in cui una ragazza parigina, classe 1993, descriveva giorno per giorno il suo tentativo di vivere alla maniera degli anni '90: la prova che intendeva sostenere era trascorrere una settimana intera senza Internet, iPod, iPhone et similia, pensando di ricavarne qualcosa di soddisfacente, sorprendente o spiazzante, in quest'ordine
Prova a suo dire miseramente fallita, dato che i divertimenti, gli svaghi e i mezzi di comunicazione di cui adesso disponiamo sarebbero di gran lunga di per sé superiori a quanto potevamo permetterci in passato. Superiorità indubbia sul piano oggettivo dell'evoluzione tecnologica, che non si potrebbe fare a meno di tradurre in primato anche "ludico" (per non dire emotivo o emozionale) da un punto di vista soggettivo.
L'esperimento/esperienza devo ammettere che mi attira non poco. Anche a me piacerebbe rinunciare, per un po', a post, tweet, likemail, multiplayer via internet e affini e rispolverare il mio vecchio lettore CD, che per il momento funge semplicemente da piattaforma per la webcam sopra la scrivania, assieme a tutto ciò che giace nel dimenticatoio. Anzi, fammelo vedere un attimo.
Spodesto la webcam e prendo il lettore CD. E' proprio lui, me lo ricordo bene. E' un regalo della comunione o della cresima, non ricordo bene quale delle due. Lo apro e dentro ci trovo un disco degli 883; l'aprire lo sportello è come sollevare un telo polveroso da sopra tanti ricordi riposti, ma mai rimossi.
Ricordo i tratti prima in macchina con le audiocassette, e più tardi in bus ad ascoltare sempre le solite 16 canzoni dello stesso CD, era una fortuna il fatto che a volte ne avessi un altro nello zaino; il tasto della ripetizione casuale rimaneva sempre incastrato.
Rivedo i pomeriggi trascorsi a giocare, tanto per fare un esempio, a Super Mario Bros e Pokemon Blu al game boy con altri ragazzi, a scambiarci le carte e a tentare di fregare i ragazzi più piccoli barattando due carte rombo per una carta stellina.
Ripenso alle partite di calcio e a tedesca, giochi in cui categoricamente perdevo. Ma ricordo anche il fiatone degli altri, e gli scatti di corsa imprevisti e infiniti; ricordo le partite a nascondino in bicicletta, i nascondigli di cui sapevamo solo io e poche altre persone e i pomeriggi che sembravano non finire mai.
Mi ricordo di me stesso, ragazzo di periferia, girare perdendomi con un amico nelle strade del centro della città più bella del mondo, per poi ritrovarci nello stesso punto di prima.
Ricordo i primi amici che avevano il cellulare, il classico Nokia indistruttibile con Snake II e Space Impact che io non ho mai avuto ma è come se avessi avuto, tanto è il tempo che ci passavo; sembravano i giochi più belli del mondo.
Mi chiedo se le cose e i giochi che avevamo da bambini fossero, nonostante la loro semplicità e immediatezza (o forse proprio per questo?), effettivamente e obiettivamente più divertenti di quanto sia adesso disponibile per le nuove generazioni, o se sia la nostra memoria che, in maniera direttamente proporzionale al trascorrere degli anni, mitizza e ingigantisce le nostre sensazioni di allora.
Ciò di cui, però, non ho dubbi, è che nessun iPhone potrà ridarmi il mio record di Snake II, né un Google Maps qualsiasi il piacere di perdermi per Roma e poi ritrovarmi a caso in un posto stupendo, nessuna serata in discoteca durerà almeno quanto i pomeriggi di allora, nessun Call Of Duty per quanto multiplayer sarà mai più bello di Super Mario Bros, nessun iPod mi ridarà mai la gioia nel vedere che stavolta il tasto casuale ha deciso di funzionare e regalarmi un po' di suspense.
Sorrido e vado a provare se il mio lettore CD funziona ancora. Le pile, queste sconosciute, adesso dove le trovo? Ecco, funziona ancora, esattamente come allora; ma sono ancora insoddisfatto. Opto per la riproduzione casuale... e il tasto rimane incastrato; adesso sì, che sono proprio contento.

Gli anni d'oro del grande Real

Un vecchio compagno di giochi.


Pulchra vobis;)
LuciusDay


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