Quello dipinto da Elizabeth Jane Howard è un mondo d'altro tempi, con tutte le sfumature delle atmosfere degli anni '30, gli abiti d'epoca e il sapore dei cibi tradizionali. La leggerezza cui allude il titolo può essere intesa sia come la spensieratezza dei giochi dei ragazzini (coetanei dell'autrice), sia come quel sentimento di tranquillità che ben presto la guerra dichiarata da Hitler al mondo intero avrebbe spezzato. Fra le pagine di questo bel romanzo, nelle sue accurate ricostruzioni e nell'intimità delle storie dei membri di una famiglia che è destinata ad essere colpita e pesantemente condizionata dal conflitto si avverte l'emergere di un tessuto comune ad altri romanzi con la medesima ambientazione, da Espiazione di Ian McEwan a Fine di una storia di Graham Greene. La Howard, però, dà al suo romanzo un respiro ben più ampio, anche per lasciare spazio ai tanti personaggi che affollano le sue pagine, creando l'epopea di un mondo in trasformazione che si stacca dalle radici vittoriane (rappresentate dal Generale e la Duchessa) per tendersi alla modernità attraverso le esperienze sofferte dei figli reduci dalla guerra e dei nipoti per cui si teme una futura coscrizione.
Elizabeth Jane Howard (1923-2014)
Gli anni della leggerezza è, dunque, un libro prismatico e molto piacevole, in cui la bella scrittura si mescola non ad una ma a tante storie capaci di suscitare una forte partecipazione: impossibile non condividere con la giovane Polly i timori di una nuova guerra, impossibile non soffrire con suo padre Hugh per i postumi delle battaglie al fronte nel conflitto precedente, impossibile restare indifferenti al timore di Simon, che deve entrare in una nuova scuola in cui i più grandi tormentano i nuovi arrivati. Insomma, la Howard firma con questo primo libro della saga un successo che non può evitarci di smaniare per l'uscita dei tre volumi successivi.C.M.Articolo originale di Athenae Noctua. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore e senza citare la fonte.