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Buone notizie per gli atleti cubani. Apertura rivoluzionaria di Cuba nei confronti dello sport professionistico. Come riportato dal periodico Granma, organo ufficiale del comitato centrale del Partito Comunista Cubano, gli atleti cubani a livello professionale non solo avranno stipendi più adeguati al livello mondiale, ma avranno anche la possibilità di giocare all’estero. Gli atleti cubani, al posto dello stipendio statale odierno (superiore a quello di altri impiegati statali, ma comunque piuttosto irrisorio rispetto agli stipendi e ai contratti degli atleti negli altri paesi del mondo), potranno trattenere l’80% dei premi guadagnati nelle competizioni internazionali, percentuale molto superiore a quella attuale, che si attesta attorno al 15%. Fin dal 1961 questo non è stato permesso e con questi benefit cresceranno anche direttamente gli stipendi. Per quanto riguarda la possibilità di giocare all’estero e di avere contratti con squadre non cubane (quindi anche statunitensi), questa è una vera e propria rivoluzione, tesa chiaramente a continuare quel percorso di riforme avviato da qualche anno dal regime di Raul Castro, ma soprattutto a fermare l’emorragia che, da decenni, affligge l’atletismo cubano, soprattutto durante le competizioni internazionali, con continue fughe di atleti e personale durante le manifestazioni. Solo negli Stati Uniti e solo per quanto riguarda il baseball, sport nel quale gli atleti cubani eccellono, ci sono ben 21 giocatori sotto contratto negli Stati Uniti. A settembre, uno degli atleti cubani più promettenti, Raicel Iglesias, di 23 anni, non si è presentato ad un allenamento ed è di fatto sparito. Si sospetta che abbia lasciato cuba per poter andare negli Stati Uniti alla ricerca di un contratto nella Major League americana. Questo “furto” di talenti cubani è stato denunciate tante volte dal governo cubano, che lo considera parte dello sforzo che gli Stati Uniti compiono per indebolire il socialismo. Anche nello sport, quindi, uno dei vanti di Cuba, il regime di Raul Castro sembra aver introdotto delle riforme strutturali. Restano ovviamente diversi ostacoli all’attuazione delle riforme, ma anche questo sembra un altro piccolo passo di distensione tra Cuba e gli Stati Uniti, con lo sport, una volta tanto, come veicolo di pace.