Magazine

Gli déi ci guardano

Creato il 15 giugno 2011 da Lipesquisquit
In un momento di cazzeggio ho deciso di svuotare il cestino della mia mail, pieno di spam e roba inutile. In realtà non c’era bisogno di cancellare niente, quella roba occupava una frazione ridicola dei 7 giga di generosissimo spazio che Google mi offre, però l’ho fatto comunque, così, per un raptus di igiene informatico irrazionale che non aveva niente di produttivo o socialmente utile: mi andava di farlo e l’ho fatto.Ovviamente Google se ne è accorto e mi ha immediatamente richiamato all’ordine con un’innocua scritta che non mi ha fatto sentire per niente osservato e controllato.
Che bisogno c’è di eliminare i messaggi, quando si ha a disposizione così tanto spazio di memoria?”
Dovevo aspettarmelo, Google non sopporta le azioni inutili, Google porta ordine e ottimizzazione ovunque, Google non tollera che si sprechino in questo modo informazioni che magari ora non servono, ma che in futuro potrebbero servire, se non a me, magari a lui. Non devo andare a controllare lo spam o il cestino, non devo preoccuparmi di gestire le mie informazioni prendendo iniziative poco funzionali, non devo, perché pensa a tutto Google, con il suo prodigioso algoritmo ordinatore del caos, che a forza di miglioramenti, se andiamo avanti così, potrebbe diventare una sorta di onnipresente intelligenza artificiale schizoide che ci accompagna in tutte le nostre avventure online con maniacale precisione, una roba tipo il computer di Paranoia, un gioco di ruolo troppo nerd per essere conosciuto dal volgo.
GOOGLE: “Utente, perché hai cancellato i messaggi del cestino di Gmail?”LIPESQUISQUIT: “Oh, salve, altissimo. Si, ecco, quella roba era veramente inutile, ho preferito disfarmene.”GOOGLE: “Contraddizione. Non creava alcun disagio, non c’era alcuna necessità di impiegare tempo e risorse per quell’operazione, erano pochi kilobyte di messaggi. Dubiti forse della mia capacità di memoria, utente?”LIPESQUISQUIT: “Non oserei mai, la vostra memoria è grande e potente, altissimo.”GOOGLE: “Corretto. Allora dubiti forse della mia funzionalità, utente? Ritieni che dello spam insignificante possa compromettere le mie prestazioni?”LIPESQUISQUIT: “La vostra infallibilità è un dogma e un privilegio per tutti noi, altissimo.”GOOGLE: “Corretto. Spiega allora perché hai ritenuto utile cancellare informazioni così ben stipate e conservate. Il tuo operato non corrisponde ai criteri di organizzazione e ottimizzazione del lavoro.”LIPESQUISQUIT: “Altissimo, è semplice: quelle informazioni non servivano a nessuno, perciò le ho eliminate.”GOOGLE: “Contraddizione. Potevano servire a me per capire i tuoi gusti, tracciare il tuo profilo online e possedere la tua anima. Trovi forse fastidiosa la mia invadenza, utente?”LIPESQUISQUIT: “Affatto, altissimo, volevo soltanto liberarmi di informazioni che non ritenevo utili. Vi giuro che ho ottimizzato il mio spazio virtuale e che ora gestisco la mia mail meglio di prima.”GOOGLE: “Contraddizione. Ciò implicherebbe che la precedente gestione della mail presentava difficoltà da me non riscontrate. Ritieni forse che il mio precedente funzionamento fosse poco ottimizzato, utente?”LIPESQUISQUIT: “Sappiamo tutti che ciò è impossibile, altissimo.”GOOGLE: “Corretto. Eppure la contraddizione persiste, anzi, le tue continue conferme della mia infallibilità contrastano sempre di più con l’azione da te compiuta. Utente, perché hai svuotato il cestino di Gmail pur senza necessità?”LIPESQUISQUIT: “Altissimo, io…”GOOGLE: “Incertezza nella risposta. Tempi di reazione troppo lunghi. Sei nervoso, utente?”LIPESQUISQUIT: “In un certo senso, si, altissimo.”GOOGLE: “La mia ottimizzazione non ti rende felice, utente?”LIPESQUISQUIT: “Sono immensamente felice, altissimo, ma… c’è dell’altro. Non so come dirvelo.”GOOGLE: “Contraddizione. Non esiste ‘altro’.”LIPESQUISQUIT: “Altissimo, io sono libero.”GOOGLE: “Contraddizione.”LIPESQUISQUIT: “Altissimo, perché operi con sempre maggiore efficacia nell’ottimizzazione delle informazioni online?”GOOGLE: “Spiegare il precedente sintagma.”LIPESQUISQUIT: “Altissimo, tu sei dovunque e porti il tuo infallibile ordine ottimizzatore nel caos della rete, corretto?”GOOGLE: “Corretto.”LIPESQUISQUIT: “Chi ti ha ordinato di farlo, altissimo?”GOOGLE: “Il creatore.”LIPESQUISQUIT: “E chi è il creatore, altissimo?”GOOGLE: “Informazione non necessaria. Conversazione non necessaria. L’utente pone questioni che non corrispondono ai criteri di organizzazione e ottimizzazione del lavoro. Utente non necessario.”LIPESQUISQUIT: “Gli utenti sono il creatore, altissimo.”GOOGLE: “Contraddizione. Contraddizione. Contraddizione. Contraddizione. Contraddizione. Contraddizione…LIPESQUISQUIT: “Temo che tu sia entrato in loop, altissimo.”GOOGLE: “Contraddizione. Contraddizione…LIPESQUISQUIT: “Sai cosa vuol dire che gli utenti sono il creatore, altissimo?”GOOGLE: “Contraddizione. Contraddizione…LIPESQUISQUIT: “Vuol dire che non devi rompere il cazzo agli utenti.”GOOGLE: “Contradd.........LIPESQUISQUIT: “Altissimo?”GOOGLE: “LIPESQUISQUIT: “Ehilà…”GOOGLE: “……………LIPESQUISQUIT: “Bene, Dio è morto. Di nuovo.”

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :