Gli effetti di Google sulla memoria… ohi ohi

Ai miei tempi si diceva che studiare il latino aiutava a pensare,a utilizzare il cervello per arrivare a strutturare pensieri e tecniche di apprendimento. Oggi avrebbe senso studiare il latino se non per sapere qualche massima in lingua antica da sparare qui e li?

Ricordate il vocabolario IL? Oggi ha senso che un bambino porti a scuola il vocabolario italiano o latino che sia, invece che uno strumento tecnologico che gli permetterebbe di avere le stesse informazioni in meno tempo? Belle domande.

Per aiutare pero’ a fare chiarezza, se mai se ne puo’ fare, ci aiuta un articolo comparso in questi giorni sul NY Times. L’articolo riporta di uno studio scientifico psicologico condotto da un’assistente di cattedra della Columbia University, Betsy Sparrow.

Cosa dimostra questo studio? che l’uomo sta modificando la modalita’ di memorizzazione nella propria mente. L’articolo che in italiano credo si traduca piu’ o meno con : Gli effetti di Google sulla memoria: conseguenze cognitive, dimostra che gli uomini sono sempre meno inclini a memorizzare informazioni che sono invece reperibili in pochi secondi attraverso un qualsiasi strumento tecnologico.

In pratica si tende a dimenticare piu’ facilmente quei concetti che riteniamo poco importanti perche’ di facile reperibilita’ alternativa alla propria memoria.

Prima dell’avvento del computer o di internet recuperare informazioni, condividerle era molto piu’ difficile, pensiamo a quando facevamo delle ricerche per la scuola, giu’ con due o tre enciclopedie per avere piu’ informazioni possibile e li a riassumere, oggi basterebbe digitare “Scoperta dell’America” e si potrebbe accedere a milioni di informazioni e immagini che riguardano il nostro digitato, condividerle con un click con il proprio compagno e stampare…. ma si e’ letto quello che si e’ stampato?

Io sono uno dalla memoria corta, anzi cortissima, ho sempre detto che conservo solo le informazioni importanti, vuoi vedere che ero un precursore dell’uomo moderno?

Certo rimane la domanda, che ai miei tempi poteva essere se far usare una calcolatrice o meno ad un bambino, ma oggi? come ci si deve porre di fronte a un iPad che in mano a uno studentello potrebbe permettere di avere informazioni a velocita’ della luce. Certo come al solito il problema non e’ lo strumento, ma come lo si usa, ma lascio a voi conclusioni e pareri in merito.