Il nuovo film di Ivano De Matteo, Gli equilibristi, caricato sulle spalle di un Valerio Mastandrea con barbetta incolta da Un giorno perfetto, porta sul grande schermo le conseguenze che la crisi economica cala sui padri separati. Ivano De Matteo, registicamente parlando, sa il fatto suo. La stessa cosa potremmo dire a livello contenutistico, se, all’improvviso, non gettasse la spugna. L’italiano, si sa, è piacione, farfallone, romantico e ama il lieto fine. E anche De Matteo non sa resistere all’appeal dell’happy ending, togliendo così anima e dramma ad un filo rimasto teso e avvincente a lungo. La goccia che fa traboccare il vaso è un gesto alla Anna Karenina atteso, prevedibile, ma non desiderato. Giulio, il protagonista, si salva. Ma il filo si spezza e l’equilibrista cade giù. Pur sempre, va detto, un buon film italiano, ma Gli equilibristi è anche un’occasione sprecata.
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