Gli esami “inutili” di Balduzzi sono l’addio alla prevenzione

Creato il 03 gennaio 2013 da Albertocapece

Il governo dei tecnici ha questo di bello, che inneggia a una sua fatua e banale modernità, ma nei fatti si comporta come un medico di Moliere e non sa fare altro che applicare sanguisughe confortandole di dotte citazioni dei Galeno e Ippocrate di Chicago. Il paziente naturalmente non capisce nulla, non sa se sarà vivo o morto, si sente sempre più debole e prostrato, ma non riesce a capire dove il luminare voglia andare a parare.

Così senza parere il ministro Balduzzi, si appresta a distruggere tutta la sanità preventiva in Italia, facendo passare questa ulteriore demolizione del welfare come un provvedimento più che saggio, anzi auspicabile. Se non altro non si può dire che manchi loro il genio del raggiro, l’istinto del truffatore. Dice Balduzzi che il buon proposito del suo ministero per il  2013 è quello di ridurre gli esami inutili. Bene, detto così chi non sarebbe d’accordo? Il problema viene quando si debba definire quali siano gli esami inutili. Sono quelli prescritti da medici che vogliono solo ingrassare qualche centro di analisi “amico”? Non credo proprio perché in questo caso basterebbe attivare indagini e magistrati e il ministro avrebbe tratto più credito preelettorale lanciando una campagna contro gli affari opachi della sanità, cosa che invece si guarda bene dal fare.

Ora al di là di qualche caso marginale, sapete quali sono gli esami inutili per definizione? Quelli che in grandissima percentuale danno un risultato negativo, cioè non trovano alcuna patologia in atto. Diecimila pap test, per esempio, possono trovare mediamente un solo caso di tumore all’utero, vale la pena farli in termini statistici? Certamente no e possiamo estendere il discorso alla mammografia o ai controlli per la prostata o a decine e decine di altri tipi di analisi che appunto sono tipici delle azioni e campagne di prevenzione. Disgraziatamente per alcune patologie la diagnosi precoce è essenziale per la cura e dunque appoggiarsi al solo criterio statistico significa di fatto negare la sanità, la salute e persino la vita a tutti quelli che non possono permettersi costanti controlli privati. E non a caso hanno la grida di Balduzzi giunge dopo che le regioni hanno già cominciato a disincentivare con difficoltà burocratiche e lunghe attese gli esami volti alla profilassi.

Si risparmia? Se si è in malafede si può dire di sì. E per malafede intendo quella che ora nega la prevenzione, ma si appresta in futuro anche a ridurre le cure. Infatti è abbastanza evidente che la prevenzione se è un costo immediato, costituisce in molti casi un risparmio in futuro. Come si può vedere nell”immagine a fianco ( se è troppo piccola basta cliccarci sopra)  l’Italia è già il Paese che spende di meno in assoluto in Europa per la prevenzione, meno ancora di Cipro, ma finisce poi per spendere globalmente di più di altri che puntano decisamente sulla profilassi.

Una cifra globale è difficile farla, perché esistono parecchi studi su singole patologie. Facendo una media che tenga conto anche della incidenza numerica si può dire, stando ai dati Ocse riguardanti Usa, Canada, Spagna, Olanda e Francia che su ogni miliardo speso in prevenzione se ne risparmiano due nel giro di 10 anni. O tre nel caso delle malattie metaboliche. Cifre che però diventano più consistenti, ma man che si alza l’età media: dopo i 74 anni è possibile che il risparmio sia sei volte maggiore. Insomma tutto è volto a raggranellare nell’immediato dei soldi per far fronte agli impegni europei e poi della persone chi se ne frega. Questa gentaglia che porta la maschera da tecnico perché non si scorga la silhouette da squalo è fatta così: al punto che proprio ieri il primo ministro portoghese,  Pedro Passos Coelho, altro figurante in nome della troika, ha invitato i portoghesi a non ammalarsi. Mica è uno scherzo, c’è tanto di comunicato ufficiale: ”Se ognuno di noi non fa abbastanza per evitare di ammalarsi, per quanto si possano aumentare le imposte il Sistema Sanitario Nazionale prima o poi collasserà”.

E’ quello che già in qualche modo accennava oscuramente Monti qualche mese fa. E che piano piano va realizzando. Sempre che preventivamente non si diagnostichi la malattia malattia e la si estirpi


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