Così senza parere il ministro Balduzzi, si appresta a distruggere tutta la sanità preventiva in Italia, facendo passare questa ulteriore demolizione del welfare come un provvedimento più che saggio, anzi auspicabile. Se non altro non si può dire che manchi loro il genio del raggiro, l’istinto del truffatore. Dice Balduzzi che il buon proposito del suo ministero per il 2013 è quello di ridurre gli esami inutili. Bene, detto così chi non sarebbe d’accordo? Il problema viene quando si debba definire quali siano gli esami inutili. Sono quelli prescritti da medici che vogliono solo ingrassare qualche centro di analisi “amico”? Non credo proprio perché in questo caso basterebbe attivare indagini e magistrati e il ministro avrebbe tratto più credito preelettorale lanciando una campagna contro gli affari opachi della sanità, cosa che invece si guarda bene dal fare.
Ora al di là di qualche caso marginale, sapete quali sono gli esami inutili per definizione? Quelli che in grandissima percentuale danno un risultato negativo, cioè non trovano alcuna patologia in atto. Diecimila pap test, per esempio, possono trovare mediamente un solo caso di tumore all’utero, vale la pena farli in termini statistici? Certamente no e possiamo estendere il discorso alla mammografia o ai controlli per la prostata o a decine e decine di altri tipi di analisi che appunto sono tipici delle azioni e campagne di prevenzione. Disgraziatamente per alcune patologie la diagnosi precoce è essenziale per la cura e dunque appoggiarsi al solo criterio statistico significa di fatto negare la sanità, la salute e persino la vita a tutti quelli che non possono permettersi costanti controlli privati. E non a caso hanno la grida di Balduzzi giunge dopo che le regioni hanno già cominciato a disincentivare con difficoltà burocratiche e lunghe attese gli esami volti alla profilassi.
Una cifra globale è difficile farla, perché esistono parecchi studi su singole patologie. Facendo una media che tenga conto anche della incidenza numerica si può dire, stando ai dati Ocse riguardanti Usa, Canada, Spagna, Olanda e Francia che su ogni miliardo speso in prevenzione se ne risparmiano due nel giro di 10 anni. O tre nel caso delle malattie metaboliche. Cifre che però diventano più consistenti, ma man che si alza l’età media: dopo i 74 anni è possibile che il risparmio sia sei volte maggiore. Insomma tutto è volto a raggranellare nell’immediato dei soldi per far fronte agli impegni europei e poi della persone chi se ne frega. Questa gentaglia che porta la maschera da tecnico perché non si scorga la silhouette da squalo è fatta così: al punto che proprio ieri il primo ministro portoghese, Pedro Passos Coelho, altro figurante in nome della troika, ha invitato i portoghesi a non ammalarsi. Mica è uno scherzo, c’è tanto di comunicato ufficiale: ”Se ognuno di noi non fa abbastanza per evitare di ammalarsi, per quanto si possano aumentare le imposte il Sistema Sanitario Nazionale prima o poi collasserà”.
E’ quello che già in qualche modo accennava oscuramente Monti qualche mese fa. E che piano piano va realizzando. Sempre che preventivamente non si diagnostichi la malattia malattia e la si estirpi