di Massimo Pittau. Trieste (Venezia Giulia). Sino al presente risultano sconosciute sia l’origine del centro abitato, sia quella del suo nome. Però l’uno e l’altro risultano conosciuti fin dall’epoca classica, dato che Tergeste, Tergestum è citato da Pomponio Mela (ii 55 e 57), Plinio il Vecchio (Nat. Hist. iii 127-128), Térgeston da Claudio Tolomeo (iii 1, 23), Tergéstē, Tergéstai da Strabone (v 1, 9).
Per l’etimologia il toponiomo è stato riportato a una supposta base *terg-, illirica oppure venetica, che avrebbe avuto il significato di «mercato», ma questa derivazione ha giustamente suscitato le perplessità di Giovan Battista Pellegrini e di Carla Marcato (dti).
Per parte mia invece ritengo che il toponimo sia di origine etrusca e precisamente derivi dall’antroponimo etr. tarcste, che è un gentilizio corrispondente al cognomen lat. Tergeste (rng 411). Il gentilizio etrusco è citato in una iscrizione incisa su un cippo funerario trovato a Montaione (FI), del IV/III sec. a. C. (tle, tetc 411). (alternanza a/e; suffisso -st-; Norme 1, 5) (detr 393).
Quasi certamente il gentilizio etrusco aveva un valore teoforico o bene augurante rispetto al mitico personaggio Tarchie, fondatore di Tarquinia e rivelatore della religione etrusca, col significato dunque di «consacrato a Tarchie».
Pertanto, a mio giudizio, sono possibili due spiegazioni parzialmente differenti: il toponimoTrieste i) può derivare dal nome del suo fondatore tarcste «Tarcestio» = «consacrato a Tarchie»; ii) può significare «centro abitato consacrato a Tarchie». Per quest’ultima ipotesi è appena il caso di ricordare che dappertutto e in tutti i tempi sono stati e sono innumerevoli i centri abitati consacrati a una divinità o, in epoca cristiana, a un santo.
L’origine etrusca del toponimo viene confermata dal suffisso -in- del suo aggettivo etnico Tergestinus «Triestino» (G. Cesare, Bell. Gall., viii 24; Plinio, Nat. Hist., iii 127), il quale si ritrova di frequente nella lingua etrusca e nelle zone già abitate dagli Etruschi: Aretinus, Perusinus, Velitrinus ecc.
Non deve apparire strano che un toponimo etrusco sia registrato nella Venezia Giulia: è noto che gli Etruschi sono arrivati nella costa nord-occidentale del mare Adriatico e vi si sono installati bene, fondando la città di Adria e conquistando quella di Spina, che diventarono molto potenti e ricche. Tanto potenti in tutto il mare Adriatico, che questo bacino del Mar Mediterraneo ha derivato il suo nome appunto dalla città di Adria.
Ebbene, Trieste e la zona circostante sono quasi di fronte ad Adria e Spina, ragion per cui è facile intravedere l’interesse che dovevano avere gli Etruschi a tenere un punto di approdo e di appoggio a Trieste in vista dei loro scambi commerciali con le popolazioni della zona.
A questo proposito si deve considerare che per tutta l’antichità, fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando fu inventata, costruita e adoperata in larga misura la ferrovia, “viaggiare” significava “navigare”, come dimostra anche il fatto che il verbo italiano e romanzo arrivare in origine significava “attraccare”, derivando dalla espressione marinara ad ripam venire «arrivare alla riva». Pertanto in antico andare da Adria e Spina a Trieste attraverso il mare Adriatico era assai più semplice, più veloce e più comodo che non per terra, seguendo il lungo arco dell’intero Veneto. D’altronde esistono altri tre toponimi che confermano la presenza degli Etruschi di fronte ad Adria e Spina: i toponimi del retroterra di Trieste, Carnia, Carso ed Istria.
Carnia (regione delle Alpi Orientali abitata dai Carni) deriva dal (tardo) lat. Carnia, a sua volta probabilmente dal lat. caro, carnis «carne»; gentilizi lat. Carnenus (suffisso -en-; Norme 5), Carnius (rng) da confrontare con quelli etruschi carna, carnei, carni(a). Vedi lat. Carna, dea degli organi vitali, probabilmente etrusca (dell s. v. caro).
Forse Carni significava «mangiatori di carne» oppure «crudeli come i carnefici» o infine «adoratori della dea Carna» (lisne 182; detr 92; dicle 57). Vedi appellativo carne.
Carso (contrada calcarea delle Alpi Orientali e pure di quelle Liguri) (dti), aggettivo Cársico, è da confrontare con l’appellativo etr. carsi (Liber x 31) significato compatibile col contesto «a/in pietra, marmo» (in dativo) e con la base mediterranea *karsa «roccia» (aei 68, 484). Gentilizi lat. Carsius, Carsedius, Carsenus, Carsicius, Carsidius, Carso,-onis (rng) da confrontare con quelli etr. carśe, karse, carsna, carsui, karsiu, karsu (suffissi -ic-, -en-, -on-/-ũ; Norme 5, 7) (detr 93, 230; dicle 58).
Istria (regione) deriva dal lat. Histria, che trova esatto riscontro nell’appellativo etrusco-latino histrio,-onis, (h)ister «danzatore, pantomimo, attore», glossa latino-etrusca (thle¹ 416; tetc 82, 83; detr 201; dicle 95).
La connessione fonetica è perfetta, mentre quella semantica è piuttosto dubbia. Io prospetto l’ipotesi che Istria in origine significasse «terra degli attori», però col significato di «gladiatori». Le lotte dei gladiatori sono state inventate dagli Etruschi ed essi erano soliti ingaggiarli da ogni dove, ad esempio fra i Campani e i Sanniti. ***
***Estratto dall’opera di Massimo Pittau, Lessico italiano di origine etrusca – 407 appellativi 207 toponimi (Roma 2012; Libreria Koinè, Sassari). (In quest’opera di trova la spiegazione delle sigle della bibliografia).
Featured image, Trieste, 1900 ca.; traffico di navi sul Molo San Carlo – oggi Molo Audace