Certi episodi della vita restano indelebili nella memoria. Impossibile rimuoverli ed anzi... questi si ripresentano immancabili ad ogni occasione, magari mentre guidiamo l'auto oppure mentre ci svegliamo nella notte senza riuscire a riprendere sonno. Se poi abbiamo pututo antivedere taluni fatti, che ci abbiano riguardato direttamente o meno, come in un film a colori, di lì a poche ore prima che questi si verificassero, allora bisogna chiedersi se davvero possiamo fare qualcosa per cambiare il futuro. Probabilmente no ed anche quelle azioni che stiamo ora compiendo appartengono ad un canovaccio già scritto.
La morte di nostra madre, nei primi minuti di quel drammatico 10 ottobre 2015, era lì che si accingeva a precipitare come un macigno nella nostra ormai decimata famiglia. Quella sera, già da alcune ore prima, ero consapevole che qualcosa di drammatico stava per accadere e che avrebbe probabilmente interessato mamma Rita. Ricordo che nelle due ore antecedenti stavamo guardando un film in streaming, ma, sebbene io mi sforzi ancora ora di ricordare di che pellicola si trattasse, non sono in grado di ricordarmelo. In effetti non riuscii a seguirne granché, poiché il pensiero era fisso su quell'incubo che di lì a poco si sarebbe dipanato davanti ai nostri occhi. Verso le 23:40 preparai l'acqua calda per fare una veloce doccia e quella sensazione di morte incombente diventò ancora più ossessiva. Uscii di lì a poco dal bagno e, prima di tornare nella mia camera, salutai mamma, ancora distesa sul divano del soggiorno. Aveva un bel viso roseo e rilassato. Le chiesi se avesse bisogno di qualcosa. Mi rispose che era a tutto posto e che non aveva bisogno di alcunché. La salutai con un bacio sulla fronte e le diedi la buonanotte. Mi sorrise e ricambiò. Rientrai in camera e, solo pochi minuti dopo, udii un urlo sordo, mai udito prima in vita mia. Subito dopo ne seguì un altro. Capii. Corsi in soggiorno, ma la mamma era già esanime. Il viso contorto, il braccio sinistro teso verso la sedia di fronte al divano. Aveva gli occhi chiusi e probabilmente si era assopita da poco. Un istante e non era più tra noi. Tentai disperatamente di rianimarla, ma il suo cuore non batteva più. Pochi istanti dopo un soffio d'anima fluì tra le labbra prima contratte per il dolore provocato dall'emorragia cerebrale. Poi più nulla. Mamma era andata e, come in un film che finisce male, un sesto senso già protagonista di altre premonizioni, mi aveva preannunciato tutto. E' lecito quindi concludere che il libro della nostra vita è già stato scritto da un demiurgo sadico? Direi di sì.
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