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Gli F35 e le bersacomics

Creato il 23 gennaio 2013 da Albertocapece

f35Certo, la campagna elettorale non dovrebbe essere un cabaret e non c’è dubbio che Bersani e anche Monti si guardino bene di calcare le tavole dello Zelig, come avviene nel Pdl. Hanno invece scelto il teatro dell’assurdo alla Ionesco e mentre il premier in pectore demolisce ogni giorno tutto ciò che ha fatto, dicendo che è una schifezza, come fosse una Penelope che disfa la tela in attesa di Ulisse Goldman, il candidato del Pd, oltre a regalare all’amico Monti, un senatore in Trentino, si dedica a riscoprire ciò che ha entusiasticamente votato.

Adesso, preceduto di un soffio dal laico del Pd, Marino, tenuto in animazione criogenica e risvegliato ogni qualvolta viene buono, scopre che gli F35 sono una ciofeca e che verrà ridotta la spesa per il suo acquisto, visto che le priorità sono altre. Ciò che ha colto Bersani sul volo per Damasco, è il fatto che i nuovi e tormentati caccia siano vulnerabili ai fulmini. Purtroppo si tratta solo di uno dei difetti marginali di un progetto che ormai fa acqua da tutte le parti: già dall’estate del 2011 era possibile informarsi sulla stessa documentazione del Pentagono e di altri gruppi di analisi militare che l’F35 era un aereo nato malissimo: non solo è il più costoso della storia sia per acquisto che per manutenzione, ma a forza di correzioni e di aggiunte è così pesante da avere prestazioni molto inferiori a quelle dei suoi possibili avversari e anche a quelle dei caccia di cui già dispone la nostra aviazione, le capacità stealth sono estremamente ridotte, l’elettronica è tutta da rivede e l’unica versione che potrebbe avere un utilizzo sensato per noi, quella a decollo verticale per piccole portaerei, è ancora in altro mare.

Non è un caso se molti Paesi abbiano cancellato la loro partecipazione o abbiano ridotto e di molto le loro opzioni. Ora  visto che tutto questo era noto (vedere qui e qui o ancora qui) , come mai il Pd ha votato per l’acquisto in Parlamento? Di certo, almeno questo, non ce lo chiedeva l’Europa, anzi era una spesa assolutamente superflua e in rotta di collisione con l’asserita volontà di austerity, non faceva parte delle “necessità” grazie alla quale è passato il massacro del Paese. E allora che cosa ha indotto il partito di Bersani a votare in favore di questo gigantesco sperpero? Sarebbe davvero utile saperlo visto che si può ragionevolmente credere che i ripensamenti attuali valgano per l’espace d’une campagne, elettorale, s’intende.

Mi scuso con i lettori del blog se a causa dell’argomento circoscritto non mi soffermo a spalare merda su Ingroia come sportivamente fanno i fautori dell’utilità marginale del voto, tutti presi della teoria neoclassica della politica oppure i candidati in nuce  esclusi dalle liste e tutta la destraccia liberal ladron  tafazziana. Rivoluzione civile infatti è nata dopo l’acquisto dei caccia F35 e non sembra particolarmente ben disposta ai consigli per gli acquisti -tutti chiaramente disinteressati – che vengono da ammiragli e ministri. Mi rendo conto che si tratta di una grave mancanza alla quale rimedierò. Anche se facendo autocritica sono già più nelle grazie dei poetini della Magna Grecia.


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