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Gli Incendiati: Quando la Passione Prende Fuoco

Creato il 10 febbraio 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il febbraio 10, 2012 | LETTERATURA | Autore: Claudia Santonocito

Gli Incendiati: Quando la Passione Prende FuocoCome per i film, ci sono in circolazione libri il cui contenuto può turbare o addirittura schifare il pubblico di massa e che per questo motivo non godono dei piccoli momenti di gloria che magari gli spettano di diritto. Da lettrice onnivora, mi sono imbattuta in un volumetto che è stata una piacevole scoperta, tanto che – sfidando la finta buona creanza di cui è infarcita la nostra società – mi sento di consigliare. Il titolo di tale piccolo gioiello della letteratura contemporanea è Gli incendiati, e l’autore è Antonio Moresco.

Prima spiegazione del caso: chi diavolo è Antonio Moresco? Ma soprattutto, lettrice onnivora ok, ma se è un autore per lo più sconosciuto, come ho fatto a scoprire che esisteva un libro che si intitolava “Gli incendiati”? Ovviamente me l’hanno consigliato!

Antonio Moresco è un eclettico scrittore italiano contemporaneo, è forse uno degli ultimi scrittori a cui si potrebbe appioppare la tanto famosa frase Art for art’s sake. Le sue opere infatti nascono dal gusto e dalla voglia di scrivere, lontano da ogni manovra editoriale atta unicamente alla vendita. Il suo iter letterario è costituito da una moltitudine di lavori, fuori dalle hit parade librarie. Gli incendiati è il suo ultimo libro del 2010, edito da Oscar Mondadori.

[E l'ho scelto perché mi piaceva la copertina!]

In effetti la copertina, raffigurante un profilo di donna dalla lingua biforcuta, riesce a trasmettere una sensazione stuzzicante che rende bene l’idea di quello che aspetta il lettore nelle prossime 181 pagine. È la storia di un uomo che incontra tra le fiamme di un rogo, sviluppatosi in una torrida notte d’estate, una donna dal sorriso dorato (la donna ha effettivamente tutti i denti d’oro) che gli confessa di essere la donna della sua vita e di aver dato fuoco a tutto per attirare la sua attenzione.

A questo punto tutti i lettori uomini cominceranno a montarsi la testa: possono anche smettere! Perché il protagonista, da perfetto zerbino-innamorato…

Quando lei scompare tra le stesse fiamme dalle quali è apparsa, comincia a cercarla spasmodicamente nei volti di tutte le donne e in tutti i suoi sogni, fino a quando la rincontra realmente in metropolitana. Lei però nasconde un segreto che non può rivelargli e che non gli permette di poter avere contatti con lui. Infatti, per quanto lei possa sembrare una donna immaginaria per quasi metà del libro, in realtà esiste, ma appartiene ad un mercante – per giunta senza scrupoli – di schiavi dell’est Europa.

In effetti, raccontata così potrebbe sembrare il solito “polpettone melenso” a cui ci ha abituato un’autrice italiana molto in voga? Per carità, non c’entra niente!

Gli Incendiati: Quando la Passione Prende Fuoco

Il romanzo appartiene ad un genere abbastanza ibrido, si presenta come una storia d’amore mascherata da giallo che oscilla però tra l’onirico e il surreale. La trama risulta così essere abbastanza contorta in alcuni tratti. Anche se il volume non è diviso in capitoli e la narrazione procede seguendo un continuum temporale, la storia si svolge su due livelli: la prima parte nel mondo reale, la seconda appartiene ad un piano di mezzo a metà tra la vita e la morte. Sembrano quasi due libri diversi, slegati tra loro. I vivi contro i morti, la luce contro le tenebre.

Domanda: cosa lega queste due parti? Questa è facile: le scene di sesso e il fuoco!

La carnalità fa da padrona in tutto il romanzo. Ciò che balza subito agli occhi del lettore è il tentativo dell’autore di rendere al meglio il senso del tatto, di dare alla narrazione una fisicità quasi tangibile. Le scene di sesso, reali e presunte, sono descritte senza fronzoli con una tale vitalità da non lasciare nulla all’immaginazione. E ovviamente, come appare chiaro dal titolo, un ruolo fondamentale è affidato al fuoco, elemento ricorrente. Il fuoco segna l’inizio e la fine, facendo da sfondo ai momenti di maggior tensione e sottolineando la passione vitale, ma allo stesso tempo logorante, che lega i protagonisti.

Dubbi, perplessità, incertezze?

Una piccola pecca, se proprio vogliamo trovarla, è la ripetitività di certe descrizioni e il balzo narrativo tra una parte e l’altra del libro che lascia spiazzati per qualche pagina. Personalmente quello che ho apprezzato di più, non volendo apparire polemica, sono le descrizioni fisiche della donna protagonista che “finalmente” è fatta di carne reale e morbida, lontana dall’ideale di perfezione anoressica a cui siamo ormai abituati.

Se lo consiglierei? Beh, da tenere lontano dalla portata dei benpensanti!

Il romanzo è, del resto, ben scritto e molto scorrevole, ma può facilmente causare “rossore”. Il sesso potrebbe, nella sua naturalezza, turbare gli animi gentili dei lettori e qualche scena, addirittura, disgustare. Quindi non mi sento di consigliarlo a benpensanti e bigotti, o a quelli abituati ad una letteratura convenzionale. A tutti gli altri, benvenuti all’inferno!



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