Se migliaia di persone arrivano in piazza stanche delle ingiustizie imposte dall’Europa – come definirla?
Proteste contro la crisi economica e per la democrazia? Macché, passa solo la notizia degli scontri di Madrid
Un mostro che sta divorando se stesso – e chiedono le dimissioni del governo Rajoy, la notizia vale non più di quattro righe per l’Adnkronos. Vero che per una scelta che risale a qualche anno fa l’agenzia chiude presto, alle 19.30, il flusso di notizie salvo fatti eccezionali, ma ridurre gli indignados alle dimensioni di un incidente automobilistico è sospetto. Come si prevedeva, non si vuol parlare d’altro che di una sola politica possibile, quella imposta dai ben noti e inaccessibili poteri. Che una massa di cittadini non ne possa più delle restrizioni, esiga democrazia e chieda le dimissioni di un governo da poco insediatosi tra l’altro, non importa più di tanto. Poche ore dopo la notizia non sono le proteste, ma gli scontri. Il problema non è più la democrazia, ma l’ordine pubblico. “Potranno uccidere il rivoluzionario, mai la rivoluzione” grida il cartello alzato da uno degli indignados e leggibile nella foto accanto. Semplicemente, quando le proteste arrivano a tale forza, significa che sono state precedute da un lungo periodo di repressione e mancanza di confronto civile sui temi principali della vita quotidiana. L’Austerità europea ha una forza letale.
Così l’Adn alle 19.30
Madrid, 25 set. (Adnkronos/Dpa) – Migliaia di persone hanno manifestato in Spagna contro le politiche di austerity del governo di Mariano Rajoy, chiedendo “una vera democrazia” e le dimissioni del governo. I manifestanti si sono diretti verso la sede del parlamento, dove i legislatori erano ruiuniti in sessione plenaria. Un uomo e’ stato fermato dalla polizia mentre tentava di oltrepassare un blocco messo dagli agenti a protezione del parlamento. Nel centro della capitale erano stati dispiegati circa 1500 poliziotti.
Tmnews chiude le notizie serali così:
Madrid, 25 set. (TMNews) – Gli scontri proseguono questa sera a Madrid tra i manifestanti del movimento degli indignati e la polizia, che ha fatto diverse cariche e utilizzato proiettili di gomma per disperdere i giovani nei pressi del Congresso dei deputati. Migliaia di persone si sono riunite da questo pomeriggio davanti al Parlamento al grido di “dimissioni”, per denunciare una democrazia “sequestrata” e “schiava dei mercati finanziari”.
Secondo il quotidiano El Mundo almeno 50 persone, tra manifestanti e agenti, sono rimaste ferite. La polizia ha effettuato decine di arresti.