C’è un monte sulle alpi giapponesi tra Cortina e Kyoto completamente ricoperto di verdi prati. Lì i facoltosi pastori della zona portano a pascolare le loro pregiate vacche Kobe. Ma i soldi veri non li fanno col bestiame, bensì vendendo quella buona erba in tutto il mondo. Questi pastorelli sono proprio ricchi sfondati e vanno in giro su trattori cabrio col navigatore e i sedili in pelle. Alcuni di loro, per pulire i soldi che fanno con l’erba, reinvestono in bovini ancora più pregiati, e così facendo alcuni di loro sono diventati grandi imprenditori: uno di loro ha comprato la mucca Fruttolo che ha i frutti tatuati lungo i fianchi, un altro controlla il 40% di Milka la mucca viola.
Però i denari che guadagnano dallo spaccio son proprio troppi ed è difficile pulirli tutti. Non possono neanche nasconderli sotto il letto perché seppur ricchi son comunque un po’ coatti e continuano a dormire in letti di paglia, e loro ogni tanto una paglia la sfilano dal letto e se la fumano. Se mettessero i soldi nel letto rischierebbero, nella distrazione della paglia della buonanotte, di sfilare una cento euro e accendersela.
Per ovviare a tutti questi problemi, qualcuno dall’occhio lungo ha istituito una banca dove mettere in salvo i propri risparmi senza mandarli in fumo: il Banco del Monte dei Pascoli.
Tra i clienti del Monte dei Pascoli c’è anche il Signor Nonno Di Heidi, dove Nonno è il nome e Di Heidi è il cognome, come Di Francesco o Di Natale, ma non come Dybala che invece è tutto attaccato.
Che poi io tutto attaccato lo scriverei proprio tuttoattaccato.
Un giorno il Signor Di Heidi si è recato in banca a depositare un rotolo di fogli da 500 euro, la tipa della banca però gli ha consigliato di non lasciar marcire i suoi soldi sul conto, ma di investirli per farli fruttare in azioni della Parmalat, una società che trasforma il latte in calciatori come Crespo o Cannavaro. Di Heidi entusiasta della proposta ha comprato azioni Parmalat per milioni di euro.
Poi quelle azioni sono diventate buone solo per farci le cartine e Di Heidi si è trincerato all’interno della sua filiale del Banco del Monte dei Pascoli con una cintura esplosiva minacciando di farsi saltare in aria al grido di ALLAH AKBAR o cantando una canzone di Nino D’Angelo. Gli alti dirigenti del Monte dei Pascoli non se ne sono preoccupati, non perché i soldi fossero al sicuro in un caveau, ma semplicemente perché i soldi sono solo cifre sui computer, e i numerini sui computer si cambiano, si spostano, si duplicano e si fanno sparire.
Nonno Di Heidi alla fine si è fatto esplodere portando con sé alcuni dipendenti di filiale ma senza fare alcun danno serio alla banca.
Nel frattempo Winnie The Pooh, dopo l’esperienza di vita rock in una band italiana un po’ agè, sta facendo un sacco di soldi con Tigro, Tappo e tutta la gang del bosco: droga, armi, estorsioni e rapine.
Si prevede a breve l’apertura di una filiale della banca nel Bosco dei Cento Acri.