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Gli israeliani che vivono come persone normali , ma odiano e uccidono gli arabi e i gay

Creato il 09 aprile 2010 da Madyur

Ci si può nascondere per anni in mezzo alla folla. Trasformare la propria casa in un laboratorio d’esplosivi e sorridere al vicino. Mettere a letto i bambini e correre per attuare i suoi piani : uccidere arabi , punire con il sangue i pacifisti, minacciare quei sodomiti degli omosessuali. Solo allora si può dormire in pace nel piccolo insediamento che domina sulla terra d’Israele, la terra che Dio ci ha donato e i nemici vogliono sottrarci.

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Questo si ripeteva ogni mattina Yakov Jack Teytel nella sua casetta di Shvut Rahel , davanti allo spettacolo delle colline della Giudea e della Samaria , nomi biblici della West Bank in uso fra i coloni. Il terrorista solitario , come lo hanno battezzato i giornali israeliani, aveva tutte le ragioni di sentirsi soddisfatto. Dal 1997 , al giorno del suo arresto , nell’ottobre del 2009, Teytel aveva ucciso almeno due volte , aveva contrabbandato armi ed esplosivi in Israele , aveva messo a segno una serie di attentati ferendo gravemente due persone e l’aveva sempre fatta franca.

La storia recente del terrorismo ebraico a sfondo nazionalista e religioso è storia di uomini spinti per motivi ideologici a compiere efferate azioni simboliche che hanno avuto impatto sul processo di pace. Quindi non sono storie solitarie e isolate.

Baruch Goldstein , il medico di Brooklyn , emigrato a Kiryat Arba, autore nel febbraio del 1994 del massacro di musulmani nella moschea di Hebron , massacrò che provocò la cruenta risposta di Hamas , era un ammiratore del rabbino Kahane , fondatore del partito razzista e anti arabo Kach , messo fuori legge. Stimato e rispettato come medico e come ufficiale della riserva , Goldstein poté entrare nella moschea-sinagoga , superando tranquillamente tutti i controlli dell’esercito , celando il suo ufficiale mitragliatore M-16 in un borsone di plastica.

Ygal Amir , l’assassino di Rabin, era un fervente religioso , che pur vivendo a Tel Aviv , andava tutti gli shabbat ad abbeverarsi alle fonti dell’estremismo nazionalista e religioso , partecipando a lezioni condotte da rabbini più intransigenti a Kiryat Arba ed in altri insediamenti. E’ in quei circoli che Rabin veniva additato come l’uomo che ha svenduto il Paese.

Eden Natan Zada , il soldato che nel tentativo di opporsi allo smantellamento degli insediamenti di Gaza, sparò ai passeggeri di un bus in Galilea , uccidendo 4 arabi prima di essere linciato , era originario di Tel Aviv , ma viveva nell’insediamento di Tapuha , dove riuscì a far perdere le sue tracce , prima di ricomparire armato a Galilea.

A Shvut Rahel, i vicini di Teytel ignoravano la sua doppia vita. Nei 128 insediamenti della West Bank vivono all’incirca 450 mila coloni. Insediamenti sono diventati quartieri di Gerusalemme e altri diventate vere città abitati da famiglie laiche, attratte da benefici fiscali. ma in molti di questi insediamenti ci sono segni del sionismo religioso. In alcuni casi , i capi di questi insediamenti non temono neanche di contrapporsi allo Stato , come è successo con gli appelli dell’insubordinazione emessi dai rabbini ultranazionalisti durante l’evacuazione dell’insediamento di Gush Katif a Gaza nell’agosto del 2005 e ancora oggi ventilati in occasione della moratoria di dieci mesi nelle costruzioni delle colonie decise da Netanyahu.

I coloni intransigenti , grazie all’appoggio all’interno del Parlamento israeliano, sono riusciti ad imporre una situazione di extralegalità di cui è testimonianza anche l’impossibilità di smantellare i cosiddetti avamposti , gli insediamenti in nuce, come imporrebbero gli obblighi contratti con la Road Map.

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Nel caso dell’americano Teytel s’è scoperto che lo Shin Bet aveva da tempo stabilito contatti con il giovane , considerando la possibilità di utilizzarlo come fonte piazzata nella nebulosa degli insediamenti. Non se ne sarebbe fatto niente , ma con tatti e incontri vi furono , in occasione del quale Teytel cominciò a mettere alla prova la sua scaltrezza. “Non ho bevuto un bicchiere d’acqua per non lasciare impronte o tracce sul Dna…” disse trionfante.

Teytel era arrivato dagli Stati Uniti in Israele con quelle sue idee di morte . Nel 1997 aveva ucciso un tassista e un pastore colpevoli di essere palestinesi. Confessò , ma non venne creduto. Allora se ne tornò in America , dove si mese nei guai, attirando l’interesse dell’Fbi. I servizi di sicurezza erano al corrente, quindi, di Teytel quando questi nel 2000 tornò in Israele , per continuare la sua guerra contro tutto e tutti.

prima un attacco alla polizia perché non aveva fatto niente per fermare il gay parade, poi la bomba contro una famiglia di ebrei messianici che riconoscono Gesù. Ifine l’esplosivo contro Sternhell , tra i fondatori del movimento pacifista israeliano. A quel punto lo Shin Bet è intervenuto.

madyur

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