Ulteriore esempio di “ghezismo”: l’idealizzazione delle proteste al parco Gezi, trasformate nella misura di tutte le cose. Questo studente, ad esempio, riesce a criticare a spada tratta il tunnel sotto il Bosforo (Marmaray) e la comunicazione istituzionale sui grandi progetti infrastrutturali della municipalità di Istanbul – bollata come “marketing elettorale” – solo perché a suo dire lo slogan scelto sarebbe “copiato” da uno di quelli usati dai manifestanti: quindi, una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime. Mah…
Che poi, il “marketing elettorale” – la presentazione all’elettorato di realizzazioni e progetti – non è forse alla base della democrazia, insieme alla libertà di esprimere su realizzazioni e progetti giudizi anche critici?
Nel caso specifico, i progetti annunciati in passato sono stati realizzati; quelli previsti per il futuro già finanziati e in parte in fase di realizzazione. Solo chi è accecato dall’ideologia – e dai pregiudizi – non riesce a rendersene conto.
“Le facce stesse, facce del tutto fuori luogo, a dire il vero, fiere e soddisfatte, sembrano ridervi in faccia, lasciandovi sprofondare in un limbo indeterminato dove, a cullare una vostra, possibile reazione, vi attendono una rabbia sedotta, da un lato, e il bisogno ceco di infrastrutture adeguate, dall’altro, in una delle città più caotiche d’Europa.“
Ma che vuole dire? Boh…