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Gli omosessuali hanno diffuso l’AIDS nella popolazione umana?

Creato il 24 agosto 2011 da Uccronline

Gli omosessuali hanno diffuso l’AIDS nella popolazione umana?Il Centers for Disease Control negli USA ha recentemente stimato che gli uomini omosessuali coprono il 61% delle nuove infezioni da HIV negli Stati Uniti, nonostante essi siano solo il 2% della popolazione del Paese. Gli esperti dicono che i giovani omosessuali sono l’unico gruppo in cui le nuove infezioni da HIV aumentano, addirittura del 48% nel periodo 2006-2009 (da 4.400 infezioni nel 2006 a 6.500 nel 2009).

Mario Corcelli, specialista in Medicina Legale, ha pubblicato nel 2009 su “Medicitalia” un articolo sulla storia dell’AIDS, informando che il virus HIV della scimmia, già presente in Africa da moltissimi anni, passò probabilmente all’uomo tramite ferita da morso, ma soltanto all’inizio degli anni ’80 avvenne la svolta. Oltre al commercio clandestino di sangue Africa-USA, l’altro motivo dell’iniziale diffusione dell’AIDS in America, e poi conseguentemente nel mondo intero, fu l’assidua frequentazione degli omosessuali americani dell’isola di Haiti per turismo sessuale. Come conferma il “Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute”, inizialmente infatti -siamo attorno agli anni ’80- l’ipotesi più accreditata fu quella che la nuova malattia mirava soltanto agli omosessuali, tanto che il “New York Times” intitolò così un editoriale: «Raro cancro osservato in 41 omosessuali». Il popolo omosessuale, da quanto si rileva, pare dunque aver contribuito in modo determinante alla massiccia diffusione dell’AIDS nel genere umano (anche se questo però non si può dire, come dimostra il “caso Cambi”), tanto che anche in Europa c’era la convinzione di essere di fronte ad una patologia contratta esclusivamente da loro. “The Lancet” parlò di “gay compromise sindrome”, mentre sui quotidiani nazionali di diversi Paesi era facile leggere espressioni come “immunodeficienza gay-correlata (Grid)”, “cancro dei gay”, o “disfunzione immunitaria acquisita”. Qualche anno dopo si arrivò a constatare che la malattia era trasmissibile anche fra eterosessuali.

Sempre secondo lo specialista Corcelli, il motivo per cui l’AIDS si è diffusa enormemente tra gli omosessuali (molto più che tra gli etero) è l’abitudine a frequentare club esclusivi, veri e propri complessi dotati di tutto: stanze d’albergo, sauna, palestre, piscine, dove si vive una promiscuità sessuale assai spinta, che favorisce numerosi rapporti sessuali con diversi partners, addirittura anche decine di rapporti sessuali nell’arco di un solo week end. L’altro motivo è che lo stesso “rapporto fisico” omosessuale, utilizzando “canali” non predisposti naturalmente alla penetrazione, crea facilmente tagli e ferite, aumentando così esponenzialmente la probabilità di trasmissione dell’infezione.


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