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Gli orfanelli e le orfanelle di Emilio sono l'antitesi delle sue bollicine adulterate. Un sonnifero per i cervelli televisivi

Creato il 30 marzo 2012 da Slasch16

Gli orfanelli e le orfanelle di Emilio sono gli specialisti della linea soft, l’antitesi delle bollicine adulterate di Emilio. Un sonnifero per i cervelli televisivi.Non li ho certamente scoperti adesso, sono anni che sostituiscono Emilio quando era impegnato, in trasferta,  nelle selezioni di minorenni, ai festini di Arcore o in qualche barca di lusso a valutare l’ultima comitiva di aspiranti letterine buone in tutte le occasioni e disposte a diventare orgettine.
Nel 1999 lavoravo a Cologno Monzese e quasi tutti i giorni mangiavo nella stessa mensa dove mangiavano quelli di Mediaset.
Lì ho conosciuto le dipendenti normali, quelle che non appaiono in televisione e fanno il lavoro di retrovia e ne ho sapute di interessanti sul giro di ragazze che non riguardavano solo Confalonieri e Berlusconi, su queste erano riservate, ma i dirigenti intermedi ed anche qualche quadro.
Ho saputo di convention di una settimana in Sardegna per capi e dirigenti dove ognuno di loro si portava la squinzia di turno o il ragazzino belloccio, per chi aveva gusti diversi.
Non succede solo a Mediaset (e lo sappiamo tutti) e quindi non mi meravigliavo affatto e non mi meraviglio adesso.
Ero incuriosito da una ballerina di prima fila che ballava con le letterine per il semplice fatto che più che una ballerina sembrava imbalsamata, le letterine stesse dovevano muoversi il meno possibile, per non far sembrare la prima ballerina un palo della luce.
Era una morettina, della quale non ricordo il nome, ma ricordo perfettamente di avere detto a mia moglie: quella lì non è capace di ballare, non sa parlare e se è lì è perchè è la preferita di qualche pezzo grosso che la gratifica con la prima fila per riconoscenza delle sue prestazioni.
A tavola con le dipendenti normali di Mediaset siamo entrati in confidenza ed allora ho posto la domanda: la tipa che balla con Gerry Scotti non sa fare niente; non è che, per caso, è lì perchè se la scopa qualcuno di importante?
L’ho detto a mia moglie  e mi ha dato del depravato, quella lì è incapace, non sa fare niente, se è la ballerina di prima fila è solo perchè se la scopa qualcuno.
La risposta è stata questa: diciamo che, per adesso, se la fa con Greggio.
Greggio, per chi non lo sapesse, è il simpaticone che insieme a Iachetti stigmatizza i finti agenti di spettacolo che tentano di approfittarsi delle miriadi di ragazzine disposte a tutto pur di entrare nel mondo dello spettacolo, più spesso dell’avanspettacolo televisivo di quarta serie.
Due volte all’anno, come nell’alta moda quando presentano la collezione primavera-estate o autunno-inverno e le nuove modelle, arrivavano 40, 50, ragazze una più bella e giovane dell’altra, erano uno spettacolo e non scherzo per niente perchè le ho viste dal vivo ed a mezzo metro di distanza.
Mi resi subito conto che era la selezione  per la ragazze da mandare in prima serata ed alle feste di Silvio nella seconda serata, in modo particolare le migliori venivano scelte per il capodanno che di solito Silvio, Fedele, Emilio e Craxi festeggiavano insieme.
Non ricordo di avere mai visto Lele Mora, evidentemente la strada la conoscevano da sole.
Come al solito mi sono lasciato prendere la mano dagli aneddoti e sono andato fuori tema, ma rimedio subito.
Partiamo da Filippo D’Acquarone, l’antitesi di Emilio, tanto è spumeggiante Emilio quanto è sotto tono, rassicurante, soporifero il Filippo in questione.
Il tono di voce non cambia mai, dalla notizia più efferata alla più piacevole il tono è lo stesso, sotto le righe, il tono giusto per i pensionati che guardano il Tg4 e che concilia il sonno.
Sarebbe bello sapere se appena finito il Tg4 ricordano qualche notizia. La voce di Filippo è calda, rassicurante, potrebbe dare la notizia che gli israeliani hanno ammazzato 20 bambini palestinesi segandoli a pezzi senza tradire la minima emozione, non dico orrore. Anche quando parlava del delitto di Cogne, D’Acquarone, era rassicurante come se fossero notizie da un altro mondo, non tradiva la minima emozione. Un mezzo tono di enfasi in più la mette quando parla di politica ma solo se riguarda il suo padrone, perde il suo aplomb da automa e ci mette un minimo di entusiasmo.
Gli orfanelli e le orfanelle di Emilio sono gli specialisti della linea soft, l’antitesi delle bollicine adulterate di Emilio. Un sonnifero per i cervelli televisivi.La Marina Dalcerri, ho letto che è andata in onda nella prima edizione serale del Tg4 del dopo Emilio, io la ricordavo per le edizioni della domenica a mezzogiorno, sembra la sorella di Filippo, sorridente, rassicurante, anche la notizia più agghiacciante diventa accettabile e se tocca la politica che riguarda il titolare trasmette una stima infettiva come un’epidemia di influenza, di quelle che mettono a letto qualche milione di persone.
Forse Emilio li ha scelti apposta per esaltare di più  il contrasto con la sua spumeggiante, coinvolgente, trascinante comunicativa che andava dall’emozione partecipativa alle disgrazie di Silvio, memorabile quando ha dovuto togliere quasi tutte le bandierine del Pdl alle elezioni regionali di non no quale anno, o all’esaltazione per le vittorie, i lodi che lo salvavano dalla galera, l’ultima legge ad personam giusta e doverosa, o l’entusiasmo per una  vittoria del Milan. Lui, che prima di innamorarsi di Silvio e delle sue concubine era juventino come Greggio ed il sottoscritto.
Silvio, per adesso, ha scelto un profilo basso e la Marina e Filippo sono le persone giuste per dare sobrietà al Tg4, ma state tranquilli che la passera non mancherà per qualche giovanotto che si informa con il Tg4.
Non è il nuovo direttore il problema, il Tg4 avrà l’impronta di Marina e Filippo, non sentirete nemmeno quando vi infileranno l’ago e l’anestesia vi addormenterà dolcemente.
Sentiremo la mancanza dei fuochi d’artificio di Emilio ma vuoi mettere come concilierà il sonno della ragione?
Questo è il dopo Emilio, che rivedremo come ho scritto ieri in cielo in terra ed in ogni luogo, hanno solo cambiato anestesia. 


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