E a conferma di una volontà reciproca di riconciliazione, per la prima volta dallo Scisma d’Oriente un Patriarca di Costantinopoli sarà presente alla cerimonia d’inizio pontificato: il 19 marzo arriverà infatti in Vaticano il Patriarca Bartolomeo I, leader spirituale per i fedeli di culto ortodosso, che ha definito la nomina di Jorge Bergoglio a Papa “una tappa importante nel percorso di riunificazione delle due chiese”.
Dopo gli anni del “grande gelo” durante il pontificato di Giovanni Paolo II, dovute alle accuse di “proselitismo” rivolte dall’allora Patriarca di Mosca Alessio II, le relazioni tra cattolici e ortodossi hanno vissuto un nuovo impulso durante il pontificato di Joseph Ratzinger, tanto che nel 2010 il cardinale Walter Kasper, allora a capo del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ritenne possibile una visita a Mosca di un pontefice romano. Proprio quel cardinale Kasper che oggi Jorge Bergoglio ha citato durante il suo primo Angelus: un segno che Francesco possa essere il primo Papa a mettere piede in terra di Russia?