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Gli Ospreys riportano Leinster a terra

Creato il 28 maggio 2012 da Rightrugby
Gli Ospreys riportano Leinster a terra RaboDirect PRO12 final - Dublin
Leinster 30 - 31 Ospreys 

Il volto in tribuna di Cian Healey e quello a bordo campo di Leo Cullen sono gli scatti perfetti della finale di Pro12 disputata oggi pomeriggio a Dublino: quello sorpreso del pilone tenuto a riposo e quello stravolto della seconda linea, capitano del Leinster fresco vincitore di Heineken Cup e nient'altro. E poi c'è Shane Williams, il folletto alla sua ultima partita non solo con la maglia degli Ospreys, ma propriamente con gli scarpini al piede: li appende al muro, non senza essersi prima goduto il successo per 31-30, giunto negli ultimi minuti di gara grazie alla sua seconda meta di giornata. Vincono i gallesi, mentre la squadra irlandese sbatte contro la terribile realtà che è pressoché impossibile realizzare un double e quel Leinster multi opzioni, con una trovata dopo l'altra per scalare il tetto d'Europa per il secondo anno di fila tanto da posizionarsi idealmente in un'orbita superiore a quella terrestre, ora lo sa bene. 


Accade di tutto negli ottanta minuti baciati dal sole al Royal Dublin Society. Accade che i padroni di casa gestiscano l'incontro per lunghi tratti, che nella conclusione affrettata si giungi a pensare che ormai è finita, che basterebbe giusto il piede di Jonathan Sexton per mettere definitivamente la firma sulla pratica. Ed invece non è così. Leinster all'assalto nei primi minuti, muove palla a più non posso e risale il campo, anche dai propri 22, ma se Sexton sbaglia dalla piazzola dopo due giri di lancette, Dan Biggar al contrario apre le danze al 9'. Cullen si ritrova a terra per un duro colpo portatogli da Ian Evans, ma la sofferenza con il senno di poi è minima. All'11' è 3-3, il ritmo rimane alto, specie per volontà della squadra di coach Schmidt e gli Ospreys provano a rallentarlo nelle ruck dove però vigila l'occhio dell'arbitro francese Romain Poite. Isa Nacewa rompe la barriera a metà campo, quindi serve il tallonatore Sean Cronin e quando sembra fatta, Rhys Webb recupera l'ovale ed evita il peggio. Lo stesso mediano gallese partecipa al quasi micidiale contropiede acceso dall'intercetto di Andrew Bishop al 19': il centro cavalca verso l'area di meta avversaria, serve il compagno che compie due passi verso l'interno e viene steso sulla linea dei 5 metri e per evitare guai peggiori Leinster si rifugia in un fallo professionale che consente a Biggar di segnare il 6-3. 
Passato lo spavento, c'è il ribaltamento di situazione: Nacewa va a riprendersi l'ovale gestito a fatica dalla mischia di Swansea davanti ai propri 22, Fergus McFadden serve Brian O'Driscoll che con il suo movimento assorbe le due guardie davanti a lui e serve Cronin che arriva in fondo per il 10-6. E' evidente come gli Ospreys fatichino ad imbastire un'azione offensiva seriamente pericolosa, se non fosse che può contare su un paio di individui determinati a disturbare la festa: Biggar e Williams, che indossa i panni di utility back e di mediano all'occorrenza. Intanto Paul James si vendica della mischia precedente e i gallesi accorciano al 33'. Non basta: sul drop di ripartenza, Sexton e Nacewa se la intendono a meraviglia, il pallone viene spedito sulla fascia dove l'ala arriva ad agguantarlo prima del dirimpettaio Hanno Dirksen e segna la seconda meta irlandese. Se nel calcio - si dice - bastano tre passaggi per arrivare in porta, a rugby ancora meno. 
E' il 17-9 con il quale si va negli spogliatoi, anche se mancano cinque minuti alla fine del primo tempo che trascorrono sulla linea dei 5 metri dei padroni di casa, di mischia in mischia: 5+5, quelli che scorrono dopo il 40' e nel frattempo Heinke van der Merwe si becca il giallo da Poite perché trascina a terra Adam Jones, non si lega come dovrebbe, tiene la testa di traverso prima dell'ingaggio, insomma di tutto. La tensione tra i due pack sale, il giudice di gara chiama a rapporto Cullen avvertendolo che potrebbe ammonire qualcun'altro. Alun-Wyn Jones da parte tua vorrebbe la meta tecnica, ma a termini di regolamento la richiesta non ha i presupposti per essere avanzata dal momento che la mischia gallese non avanza. Anzi, all'ennesimo raffronto crolla e stavolta è davvero intervallo. 
Gli ultimi quaranta minuti dalla stagione sono un condensato unico di emozioni. La reazione degli Ospreys è immediata, si riversano nella metà campo irlandese, tengono pigiato sull'acceleratore e innestano la marcia più alta con un paio di off load che mandano in meta al 42' Ashley Beck per il 17-16. Sexton rimedia due minuti più tardi al piede, mentre Cullen cede il posto a Brad Thorn. Nacewa la scampa su un  intervento pericoloso ai danni di Dirksen, Sexton al contrario non lascia scampo appena ne ha l'occasione. Il Leinster si porta a +7 e il colpo del ko danza nell'aria: l'estremo Richard Fussell perde palla, Jamie Heaslip lancia il contrattacco, Nacewa viene spinto in rimessa all'altezza della bandierina da Webb che batte veloce la rimessa senza assicurarsi che i compagni lo sappiano e ci si ritrova con una mischia per i padroni di casa sui 5 metri che però collassa. 
Si entra nell'ultimo quarto, con Kahn Fotuali'i che si riprende il posto in mediana tra gli Ospreys. E comincia lo show di Williams: Evans e A-W Jones combinano in campo aperto, Fussell si inserisce e serve l'ala che corre lungo la linea laterale e marca nell'angolo, resistendo ad un placcaggio alto (vedi foto). Biggar non converte per il pareggio, ma è comunque 23-21. Il pubblico chiede la reazione dei suoi beniamini che puntuale arriva al 61', con una maul che crolla nei 22, l'ovale rimbalza sul terreno senza che nessuno dei gallesi si fiondi ad acciuffarlo e così Nacewa, sempre Nacewa, si allunga nell'aria di meta per il 30-21. 
Questa volta i titoli di coda spingono per scorrere, ma manca ancora troppo. E manca un'eternità dopo il giallo al 72' a Nathan White che era entrato nel primo tempo per l'acciaccato Mike Ross: Biggar ne segna altri tre su indicazione del capitano A-W Jones che preferisce i pali ad un confronto in mischia ordinata. Leinster non ne ha più e quando a cinque dalla fine viene fatta crollare una maul gallese, il dramma si compie: rimessa nei 22, i ball carrier entrano in azione (da Joe Bearman a Justin Tipuric e Ryan Jones), quindi si va al largo dove Shae Williams si inserisce tra i due centri e punta nuovamente all'angolo per marcare doppietta al 78'. Il piede di Biggar non tradisce ed è il sorpasso che provoca certe espressioni del volto descritti all'inizio. 
Ciò che rimane ai campioni d'Europa va in mostra negli ultimi scampoli, trascinati dai Gordon D'Arcy, O'Driscoll e Rob Kearney, ma gli Ospreys primo non commettono infrazioni, secondo reggono all'urto e recuperano al fine l'ovale non appena manca il sostegno tra gli avversari. E il gruppo di tifosi giunto da Swansea risuona in un RDS ammutolito. 
Facce e personaggi. Farewell Shane: Williams lascia da campione, il modo migliore per salutare e ringraziare: dopo l'addio al Galles, si è dedicato esclusivamente alla franchigia, invitando i giovani talenti a non abbandonare la patria. A tal proposito, il lavoro svolto dallo staff degli Ospreys porta frutti: lasciati "fuggire" in Francia i Mike Phillips e James Hook, hanno assestato il gruppo e avviato un ringiovanimento della rosa che continuerà nelle prossime stagioni. Lo spilungone Thorn invece per una volta non si ritrova con la medaglia da vittorioso: alla collezione (Super XV, RWC, HCup) manca un campionato europeo. Anche lui è umano come il resto del Leinster. 

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