"Per me è una grande opportunità", ha commentato Ken. "L'anno scorso ho visto come lavorano gli Ospreys e il Bridgend, ma ovviamente adesso è una grandissima sfida. Dovrò lavorare sodo, giocare bene e lasciare una buona impressione".
Dowding ha ricordato come sia già accaduto che i giocatori di rugby dell'esercito abbiano unito le due carriere, grazie alle possibilità concesse dall'Army (e noi avevamo già raccontato la storia di Chris James Budgen, pilone degli Exeter Chiefs). Anche perché il rugby è terreno fertile dove cercare ragazzi tra i sedici e i diciotto anni da arruolare. Da parte sua, il ragazzone è regolarmente convocato nella rappresentativa militare e ha già giocato contro Samoa, Argentina, Georgia e Barbarians.
Nato come terza linea, è poi definitivamente passato in prima da un paio d'anni, dopo essere tornato dall'Afghanistan. In quell'occasione, smaltito peso nel corso della missione, è stato consigliato da Mattie Stewart, ex pilone della Scozia e suo commilitone che gli ha suggerito come fisico e abilità corrispondessero alle richieste fatte per chi gioca in quel ruolo. Il legame con l'esercito rimarrà, in particolare dopo la chiusura della stagione, ma Ken ha ben chiaro in testa di volersi dedicare a tempo pieno al rugby.
"Non è un grande cambiamento per me perché comunque la carriera militare richiede un buono stato fisico". L'unico problema è stato mettersi al passo con i compagni una volta rientrato dall'America, dove era stato trasferito con il reggimento. "L'obiettivo adesso è giocare al meglio durante la pre-season e mostrare veramente ciò che valgo. E' una grandissima occasione, sopratutto per noi che avremo molti piloni impegnati con il Galles". Basta scattare sull'attenti quando la battaglia chiama.