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Giocare o fermarsi nei giorni di festa? Il dilemma si perpetua con risultati diversi nelle varie discipline. Ci sono state le levate di scudi dei calciatori che hanno messo in mezzo in sindacato per avere i "sacrosanti" quindici giorni di stop al campionato: a dire il vero volevano fermarsi anche il 6 gennaio ma non se ne è fatto nulla. Il basket si è fermato per dieci giorni dal 19 al 28 dicembre. La pallavolo, invece, non è andata in vacanza andando in campo regolarmente ogni 'benedetta' domenica.
Dopo il 26 dicembre, infatti, la Serie A torna di nuovo in campo dopo il dì di festa. E chissà se arriveranno altri risultati a sorpresa come è capitato sette giorni fa quando sono state cinque le vittorie in trasferta su sette gare: Cuneo, Vibo, Forlì alla prima vittoria del campionato, Modena e San Giustino alla prima vittoria esterna. Senza tener conto del 2-0 della M.Roma a Macerata poi trasformatosi in un 3-2 per i marchigiani. Unica squadra indenne è stata Trento, vittoriosa in casa su Treviso.
A tentare una spiegazione è stato il tecnico di San Giustino, Emanuele Zanini. "E' una tendenza di questo periodo vedere risultati a sorpresa - spiegava dopo la vittoria ottenuta a Monza -. Feste, cene e pranzi... potrebbero dare un vantaggio a chi gioca in trasferta che entra in clima partita con un giorno d'anticipo".
Sarà così? Per sapere se ha ragione (ha pure aggiunto che San Giustino starà moooolto attento in questo 2 gennaio) basterà attendere ancora soltanto qualche ora. Intanto Segrate nell'anticipo delle 11.30 di A2 maschile, vincendo 3-0 a Genova, ha convalidato la tesi.
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