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Gli sparkling Inglesi all’attacco: God save the vines

Da Vini&terroir

Prendendo spunto da un mio precedente post e dal sempre più crescente successo degli spargling english, ossia dei vini spumante a metodo classico prodotti in Inghilterra, ci apprestiamo ad assaggiarli. La vigna non è nata ieri in Inghilterra ( esiste sin dai tempi dell’impero romano) ma è ultimamente, grazie al riscaldamento climatica, che l’uva riesce a maturare abbastanza bene anche al di là della manica. Tutto ri-iniziò negli anni 50′ quando un pugno di vignerons inglesi rilanciò la viticultura, da allora la superficie vitata è sempre aumentata. Nel biennio 2008/2010 è cresciuta del 24%. Oggi si contano 1200 ettari di piccoli vigneti situati principalmente a sud, a qualche km dalla costa, nel Kent, nel Sussex e nel Dorset. Qua si trova un suolo composto da gesso e da calcare “kimmeridgien” cioè molto simili ai terroir dello Champagne e dello Chablis. Circa 600 cloni sono stati studiati per potere adattare una quarantini di vitigni autorizzati sul suolo britannico. Dagli anni 80′ i vitigni più utilizzati per gli sparkling wines sono lo Chardonnay, il Pinot Noir ed il Bacchus. In cantina si applica lo stesso metodo dello Champagne che qua in Inghilterra chiamano il metodo Merret, che proviene dal nome di Cristopher Merret che avrebbe creato le bollicine circa trenta anni prima del Dom Perignon.

Gli sparkling Inglesi all’attacco: God save the vines

cristopher merret

Tom Stevenson, autore del Christie’s World Encyclopaedia of Champagne & Sparkling Wine ( la bibbia del mondo delle bollicine) dopo numerose ricerche afferma che il Sig Merret ha inventato il metodo ben 22 anni prima. Queste affermazioni hanno causato numerose polemiche in Francia, come si poteva capire…, ed i giornalisti del Daily Mail sono stati accusati dai colleghi del Figaro di volere bruciare l’immagine del monaco Perignon.

Lasciamo le polemiche e ritorniamo ai vini. La maggiore parte delle aziende inglesi non hanno ancora uno stile ben definito in quanto mancano di vini dei riserva e quasi tutti i vini sono millesimati. Le bottiglie degli sparkling non hanno il tempo di sostare in cantina , in effetti dopo i 24 mesi di invecchiamento in un batter d’occhio tutte le bottiglie sono vendute. It is a real business!!!! Attualmente si possono trovare ancora qualche bottiglia del 2009. Il prezzo medio è di 22£ ( 25 €) e dunque si posiziona a livello dello Champagne. Ci sono 380 vignerons che producono 2,2 milioni di bottiglie, ancora un granello rispetto al mare dello Champagne ( circa 310 milioni di bottiglie). Queste lande comunque stanno attirando un numero sempre più crescente di investitori stranieri, tra cui ricordiamo numerose aziende dello Champagne, Steven Spurrier e la Regina Elisabtta II. Attenzione che il mondo delle bollicine di qualità dovrà presto confrontarsi con questi vini . I miei ricordi di quando stavo in Inghilterra sono piuttosto vaghi a riguardo di questi vini. L’anno scorso quando ero giudice al Decanter World Awards ho avuto occasione di assaggiare alcuni sparkling ottimi, che tra l’altro hanno surclassato alcuni Champagnes.

RIDGEVIEW WINE ESTATE  Cavendish 2008    16,4/20

Gli sparkling Inglesi all’attacco: God save the vines

Questa azienda è una delle due più prestigiose e rappresentative estates dell’Inghilterra. Il suo fondatore Mike Roberts ha lasciato un’avviata carriera nell’informatica per acquistare questa azienda di 6,5 ettari, nel lontano 1995. L’azienda si trova nelle terre gessose del Sussex a circa 16 km dalla costa. Mike, ovviamente si è fatto consigliare da esperti francesi ed inglesi; ha piantato i suoi chardonnay, pinot noir e meunier ( importati direttamente dallo Champagne) su colline di gesso ed argilla con esposizione  sud .

In onore al ciclista “sprinter” inglese Marck Cavendish. E’ un assemblaggio di Pinot Noir ( in maggioranza), Pinot Meunier e Chardonnay. Alla cieca sembrerebbe di bere un Brut dello Champagne. Ha un bouquet aromatico molto delicato, una materia piena e densa ben sottolineata da una vena acidula molto elegante che gli porta della finezza. Ottimo Champagne, un must.

Altro vino eccellente della Estate è il Blanc de Blancs Grosvenor.

RIDGEVIEW GROSVENOR Blanc de Blanc 2006  16/20

Aromi profondi ed eleganti con evoluzione su note di tartufo. Una buona struttura, fine , persistente con una certa nervosità. Finale gessoso con una punta di amaro.

NYETIMBER  Classic Cuvee 2006    16/20

Gli sparkling Inglesi all’attacco: God save the vines

Ecco l’altra azienda prestigiosa della viticultura inglese. E’ stata quella che ha dato il via all’eccellenza degli sparkling wines. Siamo su assamblage molto champenoise con una maggioranza di Chardonnay al 62%, Pinot Noir 19% e Pinot Meunier al 19%. Una struttura molto fine, affascinante, saporita e vinosa. Un ottimo vino con un’ottima freschezza molto elegante.

BREAKY BOTTOM Cuvee Brian Jordan 2005    15,7/20

Gli sparkling Inglesi all’attacco: God save the vines

Quando Peter Hall piantò la sua prima vigna nel lontano 1974, ha provato quasi vergogna!!!  Siamo nel East Sussex e Peter isolò il suo piccolo vigneto di 2,2 ettari all’inteno di unavallata, ben lontano dalla strada principale. Nonostante le sue origini francesi è attirato da vitigni come il Seyval Blanc ed ancora oggi lavora con questo vitigno per dare uno spirito britannico al suo vino.

Ecco una bottiglia dall’accento inglese che non si globalizza  allo stile internazionale. Un puro seyval Blanc molto florale e dinamico. Un goccio rustico e questo lo potrebbe rendere  difficile all’inizio. Ha bisogno di tempo, di entrare in sintonia e scoprire la sua armonia, la persistenza  aromatica. Complimenti sia per il prodotto che per il coraggio di presantare una bottiglia da un ibrido.

HUSH HEATH ESTATE  Balfour Brut Rosè 2006    15,6/20

Assemblage molto Champagne: 55% Pinot Noir, 40% Chardonnay e 5% Pinot Meunier per questo rosè molto equilibrato. Avvolgente, speziato,note evolutive, ma con un’ottima freschezza. Bollicine delicate ed un finale armonioso.

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