A dieci anni dall’invasione irakena attuata con la scusa delle fantomatiche armi di distruzione di massa, ora vogliono replicare con la #Siria e le ‘probabili armi chimiche’.
Io non sono contrario a priori ad interventi internazionali ma solo in casi di genocidio o invasione di altri stati sovrani.
Siamo sicuri che in Siria sia davvero necessario intervenire?
[Il Post] Dopo avere chiesto per giorni l’immediata possibilità per gli ispettori ONU di visitare la zona di Ghouta, sabato 24 agosto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è incontrato con i principali responsabili della sicurezza nazionale per discutere un’opzione militare contro la Siria.
Il New York Timesriferisce che da giorni circola una lista di possibili obiettivi in territorio siriano, un elenco preparato dal Pentagono e in cui sono compresi diversi siti dove si pensa siano stoccate le armi chimiche della Siria, che fu uno dei pochi paesi a non aderire alla convenzione internazionale del 1997 che ne bandì l’utilizzo, e si pensa che abbia quindi ancora grandi scorte di iprite (gas mostarda) e sarin (gas nervino). L’elenco è una versione aggiornata della lista preparata già alcuni mesi fa dal Pentagono: oltre ai siti di stoccaggio comprende altri obiettivi come edifici dell’esercito e palazzi governativi. L’attacco, che ufficialmente non è stato ancora deciso, sarebbe realizzato attraverso il lancio di missili Cruise dalle navi da guerra statunitensi nella zona, almeno in una fase iniziale.
Medici senza frontiere riferisce del probabile uso di armi chimiche e biologiche:
[RaiNews] Tre ospedali del governatorato di Damasco, in Siria, sostenuti da Medici senza frontiere, riportano che nella mattina di mercoledì scorso 3.600 pazienti hanno mostrato sintomi neurotossici in meno di tre ore, e che 355 di queste persone sono morte. Lo riporta in una nota la stessa organizzazione internazionale.
”Lo staff medico che lavora in queste strutture – spiega il dottor Bart Janssens, direttore delle operazioni dell’associazione – ha fornito informazioni dettagliate ai medici di Medici senza Frontiere riguardo a un grande numero di pazienti arrivati con sintomi come convulsioni, eccesso di saliva, pupille contratte, vista offuscata e difficolta respiratorie”.
I pazienti sono stati curati con atropina fornita da Medici senza frontiere. “Medici senza Frontiere – aggiunge Janssens – non può nè confermare scientificamente la causa di questi sintomi nè stabilire chi sia responsabile dell’attacco. Tuttavia, i sintomi individuati nei pazienti”, compreso il ristretto lasso di tempo in cui sono arrivati, la loro origine e la contaminazione dello staff di primo soccorso, “indicano con forza una esposizione di massa a un agente neurotossico.
Questo costituirebbe una violazione della legge internazionale che assolutamente proibisce l’uso di armi chimiche e biologiche”. Oltre alle 1.600 fiale di atropina fornite negli ultimi mesi, ora Msf ne ha spedite altre settemila.