Premessa: Grindr è un'applicazione per smartphone che, sfruttando il segnale GPS, individua altri gay, che hanno tale applicazione, nelle vicinanze.
Spesso vi ho raccontato di dialoghi assurdi con gente assurda. Oggi invece vi parlo di due strani casi successi nell'ultimo periodo.
Amoon va in palestra: 50 minuti a guardare maschi muscolosi e imperlati di sudore. Terminata la mia ora rientro nello spogliatoio e lì prima di cambiarmi paciocco col cellulare. Un giorno un ragazzo davanti a me mi guarda mentre si infila il giubbotto per uscire. Lo noto, ma non lo squadro più di tanto. Uscito dalla palestra "accendo" Grindr e ricevo un messaggio "Ma eri tu?". Si trattava di un tipo con cui avevo messaggiato a novembre con richieste di uscire mai concretizzate. Insomma frequentiamo la stessa palestra. Morale della favola è da qualche settimana che ci incrociamo in palestra saluti rapidi e monosillabi suoi, non mi hanno ancora fatto capire che vuole da me. Ieri ricevo su Grindr un nuovo messaggio del tipo "Buongiorno". Anche stavolta la mia richiesta di uscire cade nel vuoto.
Dico io, se mi scrivi e mi saluti, da me ....zzo vuoi?
Martedì scorso invece rientro Torino per la visita medica. Accendo Grindr e ricevo un messaggio del tipo "Ma sei Amoon?". C'è la foto del tipo, fidanzato, che cerca amicizie. Bah...decido di rispondere del tipo "Ma ci conosciamo?".
"Forse, e forse abbiamo già cenato insieme". Alla mia richiesta di rivelarsi, il tipo temporeggia "Ma tu hai fatto il militare in quella zona lì?". Sto tipo sa troppo di me, è preciso, per cui mi incacchio. "Come sei permaloso!!"
Già permalosa la reazione di uno che riceve una serie di domande stile interrogatorio senza sapere chi è il suo interlocutore. Alla fine si rivela: era un ragazzo con cui ho fatto, circa 10 anni fa, il militare. Ai tempi gestiva un pub e noi andavamo sempre lì a cenare la sera.
E anche se non mi piace non posso far altro che pensare a quanto sia piccolo il mondo e che i gay siano davvero ovunque.
Buongiorno
Amoon