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Gli studenti del mondo nel PIMUN rifiutano il terrorismo e il separatismo

Creato il 09 giugno 2014 da Yellowflate @yellowflate

 

10453294_838540422840494_1872850733_n09 giugno 2014 – La capitale francese, Parigi, ha vissuto tra 22 al 25 maggio scorso un evento mondiale straordinario su tematiche che preoccupano la comunità internazionale, organizzato dal PARIS INTERNATIONAL MODEL UINTED NATIONS (PIMUN), in cui oltre 700 studenti universitari di età tra 18 e 28 anni, venuti da tutto il mondo, hanno partecipato al dibattito. A questo evento sono nati accordi migliori tra le delegazioni internazionali partecipanti e infine è stata approvata una risoluzione comune che contribuisce, tra l’altro, alla riflessione sui problemi mondiali.

La delegazione studentesca marocchina, rappresentata dall’Union des étudiants des Provinces de Sud de Maroc (UEPSM), formata da quattro studenti di Master presso l’Università Ibnou Zohr di Agadir, era protagonista sia nelle commissioni dell’ONU che nel Consiglio di Europa. Cosi è riuscita a mettere al centro la questione del conflitto del Sahara, il nesso tra il separatismo e il terrorismo, e la necessità di creare un fronte comune contro tutti i pericoli.

Ai lavoro della commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU, dopo aver esaminato il Piano marocchino di autonomia locale in Sahara per risolvere il conflitto artificiale attorno al Sahara, la commissione ha giudicato che il Piano marocchino è una soluzione realistica e concreta, e non ci sarà alcuna soluzione fuori della sovranità marocchina sul Sahara.

Nel dibattito in seno della Commissione del Consiglio d’Europa sulla cooperazione militare e la lotta contro i pericoli, il Presidente dell’UEPSM ha sottolineato la necessità di consolidare la difesa militare comune tra gli Stati dell’UE, attuando un Piano preventivo per affrontare i pericoli che minacciano la sicurezza e la stabilità dei paesi dell’UE. Secondo il presidente dell’ UEPSM, l’UE non dovrebbe limitarsi alla difesa solo le frontiere terrestre e marittime, ma anche di attivarsi per affrontare i pericoli esterni relativi al terrorismo e ai gruppi criminali armati che si sono in accrescimento nella zone del Sahel e nel sud del Sahara. Il presidente ha sottolineato la necessità di coinvolgere gli Stati amici dell’UE che erano sempre al suo fianco in diversi momenti, particolarmente nella lotta aperta al terrorismo, precisando che i gruppi armati ed entità illegali esportano verso l’Europa l’instabilità e sono diventati una vera minaccia per la sua sicurezza nazionale, in prima fila Boko Haram, AQMI … ed il movimento Polisario in cui i rapporti internazionali confermano il nesso dei suoi membri con queste organizzazioni criminali.

Gli intensivi giorni di dibattito sono conclusi sotto forma di Assemblea Generale nella sede ufficiale dell’UNESCO.

 



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