Gli uccelli muoiono, Voyager risponde

Creato il 18 gennaio 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Nella  puntata di Voyager su Rai 2, il conduttore Roberto Giacobbo, per cercare di comprendere lo strano e recente  fenomeno  riguardante la  misteriosa morte degli uccelli si allontana dal consueto  stile narrativo del programma, quello cioè, del  tono affascinante e indagatore del mistero. Un’analisi televisiva lucida e scientifica, nella quale i fatti vengono proposti senza ricorrere al forzato uso del sensazionalismo,  interpellando studiosi ed esperti, ascoltando i testimoni, proponendo servizi descrittivi e concludendo che le possibili cause potrebbero essere collegate ad eventi naturali, oppure, opera di qualche esperimento militare, rassicurandoci  che l’Apocalisse non è alle nostre  porte.

Il fenomeno della moria degli uccelli ha occupato  notiziari e giornali, prima ha toccato gli Stati Uniti, poi la Svezia e ora si è spostato anche in Italia: l’inquietante fenomeno ha interessato migliaia di uccelli morti, alcuni addirittura in volo, ma non solo, agli uccelli si è aggiunto il caso, di centinaia di pesci tamburo, balene (inspiegabilmente spiaggiate),  granchi e sardine. Le carcasse esaminate escludono la morte epidemica, ma ipotizzano una serie di concause non riconducibili ad un unico denominatore, parlando di coincidenza. Potremmo addirittura supporre “una strana causalità”. Se da una parte in molti hanno colto in questi fatti, segnali imminenti della fine del mondo, altri invece hanno ipotizzato tra le cause fattori d’inquinamento ambientale, acustico o test segreti di onde magnetiche.

Riepilogando: la “pioggia di merli” avvenuta in Arkansas, prima della mezzanotte della vigilia di Capodanno viene attribuita al rumore dei fuochi artificiali.  Infatti, secondo i biologi lo stormo di merli che stava probabilmente dormendo è stato svegliato bruscamente dal rumore e gli uccelli, disorientati, si sono alzati disordinatamente in volo sbattendo gli uni contro gli altri. Gli esperti spiegano che sono cose che a volte succedono, ma se gli uccelli cadono in campagna le volpi se li mangiano e nessuno se ne accorge.

Passando invece alla morte di due milioni di pesci tamburo in Maryland, sembra che sia dovuta al brusco abbassamento della temperatura avvenuta in quei giorni in quanto questa specie di pesci sarebbe molto sensibile al freddo e quelli morti erano quasi tutti esemplari molto giovani. Infine, l’improvvisa moria di migliaia di pesci e crostacei in Louisiana, sarebbe la conseguenza di una alterazione dei livelli di ossigeno nella superficie dell’oceano dovuta a fenomeni naturali come una diminuzione dei micro organismi presenti nell’area o ad un afflusso di acque più profonde.

Nessuna catastrofe mondiale, nessuna malattia virale pericolosa per l’uomo, nessuna causa soprannaturale e soprattutto anche se l’uomo moderno ha grosse responsabilità per come ha trattato la natura stavolta è scagionato, pertanto  possiamo continuare a vivere la nostra quotidianità immersi nel frastuono, nell’inquinamento e nella frenesia consumistica materiale,  per ora il pericolo è scampato o solo posticipato?


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :