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Gli ultimi boeri argentini

Creato il 29 aprile 2011 da Madyur

Blackie è un uomo sui quarant’anni che vive a Sarmiento , una cittadina agricola nella provincia argentina di Chubut a circa 160 Km da Comodoro Rivadavia. Un tratto di terra polveroso e spazzato dal vento sulla costa orientale della Patagonia, dove nel 1903 sbarcarono i boeri. Infatti Blackie è un boero di terza generazione, i colonizzatori del Sudafrica.

I Blackie è una delle circa 600 famiglie afrikaner arrivate in Argentina all’inizio del Novecento , quando i boeri furono sconfitti dai britannici nella guerra anglo-boera. Non sono più dei veri boeri , ma un amalgama di boeri e argentini , che a loro volta sono un miscuglio di europei , soprattutto spagnoli e italiani.

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Rimangono ancora alcune tradizione afrikaner : preparare il biltong con il guanaco , una specie di piccola lama originario della Patagonia. Vanno pazzi per il brandewyn , la Coca Cola. Solo i più anziani , però, che parlano la lingua d’origine. I nuovi discendenti ormai lo hanno mischiato allo spagnolo.

Nel 1965 Peter Schirmer , un giornalista del Sunday Times, scrisse che a Sarmiento si parlava più afrikaans che spagnolo. Ma ora non è così. La persone che abitano ora la cittadina hanno solo il cognome cheli raffigura con le loro origini.

La costa orientale della Patagonia è un luogo arido. Nel 1902 il governo argentino, guidato dal generale Roca , cedette questa terra ai boeri perché pensava che abituati alla fatica, potevano rendere questa terra fertile. L’Argentina voleva attirare i coloni e i boeri un pezzo di terra da coltivare, dato che i britannici avevano bruciato le loro fattorie.

I primi arrivarono nel 1903 – i bittereinders che si erano rifiutati di arrendersi al dominio britannico . Molti non credevano che quelle erano le loro nuove terre, rupi di arenaria che sorgevano ripide dai ghiacci dell’Atlantico. Non fu facile. Mancavano case, infrastrutture e persino l’acqua potabile. Presto arrivarono altri coloni : nel 1907 i boeri erano più di 600. Quasi metà di queste tornò in Sudafrica nel 1938 , in occasione del centenario del Great Trek , la grande migrazione , che vide una forte ripresa del nazionalismo afrikaner.

L’acqua ancora adesso è difficile da reperire nella terra argentina . Una pozza si trova a 36 Km e l’acuqa viene trasportata con un carro. I boeri chiamavano questo posto “muori di sete”. I primi tempi di colonizzazione i boeri vissero nelle tende e lavorarono la terra , m in questo luogo sperduto del pianeta il clima è freddo , arido e implacabile.

I boeri furono i primi colonizzatori ad arrivare a Comodoro. Nel 1903 gli abitanti erano 140. Oggi ci sono 300000 persone, ed è la più grande città della Patagonia. In breve tempo i boeri , impegnando tutte le energie disponibili, cominciarono a costruire strade e linee del telegrafo per collegare le loro terre, ma anche scuole, ponti e dighe . Lavoravano sodo e vivevano con poco , confermando la fama di essere un popolo coraggioso e robusto.

Nel 1907 il governo argentino mandò una trivella per scavare dei pozzi. Ma invece dell’acqua trovarono il petrolio: depositi enormi nella maggior parte del territorio a loro assegnato. Oggi la strada da Comodoro a Sarmiento è piena di giganti meccanici che forano il terreno in cerca del petrolio. I boeri potevano diventare ricchi, ma una legge del paese stabilisce che tutti i minerali appartengono allo stato.

Molti boeri si spinsero all’interno del Paese , fino ad arrivare nell’odierna Sarmiento. La zona è un’oasi rispetto all’aspro semideserto circostante. Le famiglie arrivate qui piantarono salici e olmi, per ripararsi dal vento e provenire l’erosione , e fiori.

Fino al 2005 , ogni anno a febbraio trecento discendenti dei boeri si riunivano nel veld vicino a Sarmiento e piantavano le loro tende in un grande recinto per trascorrere un fine settimana di atletica , rugby , braavileis (barbecue) e sokkie (danze). Si suonava il Sarie Marais ( un a canzone folk tradizionale). Fino a qualche anno era normale che nella stessa fattoria vivessero molte famiglie. La famiglia era un modo per riunire tutti i boeri della regione. Ma quando le famiglie cominciarono a lasciare le fattorie la partecipazione annuì. Nel 2005 la festa scomparve.

Un tempo la comunità di boeri della Patagonia era la più grande al di fuori del Sudafrica, ma oggi non si sa di preciso quante persone ci abitano. Secondo un indagine del 2008 ben 1200 , secondo Blackie 500.

Graciela a Comodoro ha aperto un Die Kleep , una koffeuis in città. Ha avviato quest’attività in occasione del centenario dell’arrivo dei boeri. Sul menù ci sono prelibatezze che potreste trovare in ogni fornaio sudafricano : melktert. koekisisters, konfyt, ardekoekies, e sjokolade koek.

Ormai l’afrikaans , la lingua dei boeri, non lo parla più nessuno. Tutti o quasi tutti parlano la lingua del paese , lo spagnolo, anche perché molti hanno sposato argentini. Un boero racconta “Quando mio zio e mia zia arrivarono qui , non sapevano una parola di spagnolo. Nei negozi dovevano indicare a gesti quello che volevano comprare. I nostri genitori volevano che fossimo argentini per risparmiarci questa tortura”.

I boeri argentini hanno lasciato il Sudafrica prima che l’afrikaans diventasse una lingua ufficiale , e così nessuno sa leggerla e scriverla. La comunità spera di trovare un insegnante per mantenere viva questa lingua , almeno un’altra generazione. Tra poco la lingua scomparirà, ma la tradizione e lo spirito vitale della cultura proverà a rimanere radicata in questi ultimi boeri argentini.


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