FAVIGNANA- Grande partecipazione al porto di Favignana per l’evento
“Archeorete Egadi 2012”, progetto grazie al quale sono stati presentati gli
ultimi, importanti, recuperi durante una visita guidata a bordo della nave
oceanografica, tra cui un rostro – il terzo
dall’inizio di quest’anno, e il decimo
dall’inizio della missione, nel 2005,
ritrovato a Nord-Ovest di Levanzo, dove si può esattamente collocare la battaglia delle Egadi. La campagna di ricerche strumentali “Archeorete Egadi 2012” ha illustrato
come proseguono le indagini strumentali e visive per la verifica dei fondali
profondi trapanesi avviata dalla soprintendenza del Mare dal 2005 con i
colleghi della RPM Nautical Foundation a bordo della nave oceanografica R/V Hercules, comandata dal 25enne
maltese Edwin Wella. Le attività previste dal progetto sono riprese il 1
giugno, nelle acque dell’arcipelago trapanese, per continuare lo studio legato,
appunto, all’esatta ricostruzione della fase conclusiva dello scontro tra i
cartaginesi e i romani, il 10 marzo del 241 a.C. (battaglia delle Egadi). Gli importanti
ritrovamenti delle campagne finora eseguite hanno contribuito all’accrescimento
dell’interesse generale per le attività specialistiche in alto fondale della
Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana che dal 2005 opera sul campo
con i colleghi della RPM Nautical
Foundation a bordo della nave oceanografica R/V Hercules. Il ROV,
mezzo filoguidato subacqueo, ha ben operato come sempre e le sinergiche operazioni
hanno determinato la scoperta di altri due rostri
di bronzo (VIII e IX) appartenuti ad antiche navi da guerra, che si aggiungono
a quelli intercettati negli anni scorsi: 7 rostri, 4 elmi del Montefortino,
oltre 200 anfore di diversa
tipologia (greco-italiche e puniche) e tanto altro di varie epoche e
provenienza. Gli ultimi rostri erano poggiati su un
fondale di circa 80 metri ed erano parzialmente sepolti nel sedimento sabbioso.
Sempre nella stessa area insistono altri importanti reperti: una consistente
quantità di materiale anforico di tipologia diversa e quasi totalmente integro,
due elmi del Montefortino, piccole suppellettili e vasellame facenti parte del
carico di uso a bordo. È presente anche un certo numero di elementi metallici
fortemente concrezionati, ancora da identificare e determinare. La media di ritrovamenti è attualmente di 20 anfore al giorno. Questi ulteriori elementi si aggiungo a quanto già geo-referenziato
e sono stati inseriti nel vasto sistema GIS del progetto “Archeorete Egadi”. Da una prima analisi topografica, il posizionamento
di tutti i “target” certi, conferma una concentrazione in un’area ben definita.
Il confronto con la proiezione statistica redatta negli ultimi anni, relativa
alla nostra zona di copertura sonar ed elaborata sin dal 2005, però conduce
alla conclusione che molti altri reperti sono ancora giacenti in situ. Si
conferma, comunque, e si rafforza l’individuazione dello spazio di mare a circa
miglia 3 a Nord-Ovest di Levanzo come il teatro della battaglia delle Egadi. Il progetto è coordinato da Sebastiano Tusa
(Soprintendente del Mare) e Jeff Royal (RPM Nautical Foundation) con la
collaborazione di Stefano Zangara (dirigente Progettazione delle ricerche in
alto fondale e degli itinerari culturali subacquei, della Soprintendenza del
Mare). I risultati sono stati raggiunti con l’indispensabile e fattiva
collaborazione della locale Capitaneria di Porto, dei sommozzatori della
Guardia Costiera, della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani,
dell’Area Marina Protetta delle Egadi.
I rostri e gli oggetti recuperati sono in corso di restauro
presso la Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani e la Soprintendenza
del Mare; ciò che è stato già restaurato è in esposizione presso l’ex Stabilimento
Florio di Favignana, il museo A. Pepoli di Trapani e le vetrine di Palazzo Milo
sulla nuova sede della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani.
RV Hercules
Anfore a largo di Levanzo
L'ultimo rostro ritrovato nei luoghi della battaglia delle Egadi