Gli uomini numero ed i nani dell’Europa

Creato il 29 giugno 2014 da Blogaccio @blogaccioBlog

Fuma e beve scrivono i tabloid inglesi. Usa la biro perché gli sono invise le nuove tecnologie. Un personaggio di poco al di sopra del niente di Barroso questo Juncker, nuovo Presidente della Commissione europea scrive Furio Colombo che prendiamo in prestito dalla rassegna stampa di Radio Radicale http://www.blogaccio.eu/wordpress/wp-content/uploads/2014/06/radio-radicale.mp3 Niente visione, niente leadership, il vuoto che andrebbe riempito col domandarsi chi siamo? L’Europa e che rapporto abbiamo col resto del mondo? Invece Juncker non ha altro da aggiungere a quello che già non ha detto e non ha pensato Barroso: come mai l’Europa? Da dove viene l’Europa? Dove e con chi va l’Europa? Solo i radicali non si sono mai stancati di sventolare il manifesto di Ventotene prosegue Colombo, quel documento che ha fatto nascere frontiere aperte al posto delle trincee, quel sogno che voleva unire risorse e popoli. La UE invece è nata da regolamenti ed è rimasta ai regolamenti. Fra gli uomini numero ed i nani delle frontiere chiuse, mancano nel nuovo Parlamento i testimoni di quel percorso grandioso da cui l’Europa ha deragliato. Non si sono potuti candidare. Il nuovo Parlamento Europeo non ha visioni, non ha ideali, non ha progetti, è diviso in buoni e cattivi. I buoni sono gli uomini numero che si contendono uno 0,3% ed i cattivi sono quelli che vogliono ritornare all’Europa della Grande Guerra. Tra questa Europa, i piccoli uomini e le gentili persone che la rappresentano non c’è sproporzione conclude Colombo, semplicemente perché non c’è alcuna Europa, i suoi stessi ministri sono detti “alto rappresentante” a sottolineare che si tratta di funzionari e non di politici in rappresentanza di popoli.


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