Ieri 13 ottobre 2012 si è svolto a Roma il #Global Noise: tanti ragazzi “armati” di tamburelli, piccole pentole e padelle hanno sfilato per le strade del centro storico di Roma mostrando il loro dissenso contro “le politiche delle banche, dei mercati e della finanza”. Con lo slogan “Siamo qui per fare casino” e con altri slogan come anche con i loro “strumenti per far rumore” i tanti ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione intendevano “farsi sentire” dalla popolazione e dai vari media, visibilità mediatica non ottenuta perchè sia giornali che televisioni nazionali non hanno riportato l’evento trascurandolo, come spesso si fa con eventi del genere.
Un flashmob per “mobilitare” le persone e “coinvolgerle”, per farle partecipare ad un evento che si è svolto e si sta svolgendo anche in altre città del mondo. Tra i promotori dell’evento “AgoràRoma”, che già da tempo porta avanti un movimento di dissenso e di indignazione contro le politiche di austerità e rigore e contro lo strapotere di banche, mercati e finanza.
Durante la manifestazione c’è stata anche la pioggia che non ha scoraggiato i tanti partecipanti della protesta. Poi i manifestanti si sono diretti verso Piazza di Spagna dove hanno formato un “circolo” e hanno esposto le loro idee riguardo ad un eventuale cambiamento dello status quo, un cambiamento che deve investire società e politica attuali.
Il #Global Noise è uno dei tanti eventi promossi da indignati e dissidenti che rifiutano la politica e la società attuali, le quali portano ad una condizione di post-democrazia caratterizzata da una democrazia “sospesa” e “violentata” dai poteri “forti”.
In assenza di democrazia “diretta e partecipata”, come quella promossa da tanti movimenti e agitazioni di indignati e dissidenti, il potere dei cittadini diminuisce sempre di più a favore delle elite che governano il mondo, un mondo “globalizzato” e dominato dalle multinazionali.