Uno dei piatti di pasta
preferiti da Junio, da sempre. E come dargli torto? Un piatto tipico della
tradizione culinaria della Sardegna preparato in tutte le occasioni più
importanti (dalle sagre paesane ai matrimoni). Questo piatto è conosciuto anche
con il nome di malloreddus (o gnocchetti sardi) alla salsiccia. I gnocchetti
sardi (malloreddus appunto), se avete tempo e voglia, potete prepararli anche in
casa (gli ingredienti necessari sono semola di grano duro, acqua, sale e 2/3
stimmi di zafferano) si sposano con un ragù a base di salsiccia (meglio se
sarda), profumato con un buon vino rosso (sempre sardo) e della cipolla e alla
fine della cottura l’aggiunta di qualche pistillo di zafferano. Chi prepara i malloreddus in casa, mette lo
zafferano direttamente nell’impasto. Chi invece utilizza, come la sottoscritta,
una pasta pronta può aggiungere lo zafferano nel ragù qualche minuto prima del
termine della cottura.
Forse non tutti sanno che…
Il termine “malloreddu” è il diminutivo di malloru che, in
sardo campitese, significa toro. Di conseguenza “malloreddus” significa
“vitellini” per la forma panciuta (piccoli gnocchetti rigati) di questa pasta
che, nella credenza contadina agropastorale, assomigliava a piccoli vitellini.
Gnocchetti Sardi alla
Campidanese
Ingredienti per 4 persone
400 gr di pelati (o passata di pomodoro)
300 gr di gnocchetti sardi
200 gr di salsiccia
200 ml di vino rosso
150 gr cipolla
3 stimmi di zafferano
Olio Extravergine d’Oliva
Sale
Inoltre
Pecorino sardo grattugiato
Preparazione
Spellate e sbriciolate la salsiccia, rosolatela per 2 minuti ed
eliminate il grasso di cottura. Nella stessa padella rosolate in una cucchiaiata
di olio la cipolla tritata, aggiungete la salsiccia, poi bagnate con il vino che
farete sfumare a fuoco vivo. Scolate i pelati dal loro liquido, aggiungeteli
alla salsiccia e proseguite la cottura per 10 minuti. Aggiungete gli stimmi di
zafferano e proseguire la cottura per altri 5 minuti. Lessate gli gnocchetti per
10 minuti in acqua bollente salata, scolateli, conditeli con il sugo di
salsiccia e serviteli ben caldi cosparsi di pecorino sardo.
Pillole di enologia: VITIGNI DELLA SARDEGNA
Non sono molti anni che i vini di questa regione si trovano
facilmente e vengono apprezzati sul continente.
La vite in Sardegna è coltivata per la maggior parte nelle zone
litoranee, occupando la bassa collina e la pianura. Nelle aree interne,
tralasciano il Campidano, le aree coltivate a vite sono assai poche.
I vitigni più importanti sono, in ordine di diffusione, il
Nuragus, il Vermentino, il Cannonau, il Monica, il Pascale, il Bovale ed il
Carignano.
Il vitigno più importante per la nobiltà di prodotto che riesce
a dare rimane comunque la Vernaccia.
Interessanti sono anche le produzioni di vino da dessert
ottenuti da vitigni Moscato e Malvasia.
Ad oggi si coltivano con discreto interesse anche il Sangiovese
e il Trebbiano toscano.
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